Si strappa il braccialetto elettronico. Dai “domiciliari“ finisce in carcere

E’ il 19enne accusato di stalking nei confronti di una compagna di scuola che si era rivolta ai carabinieri

Si strappa il braccialetto elettronico. Dai “domiciliari“ finisce in carcere

Si strappa il braccialetto elettronico. Dai “domiciliari“ finisce in carcere

Si strappa il braccialetto elettronico e finisce dagli arresti domiciliari al carcere: è il giovane stalker che aveva perseguitato una compagna di scuola. Questa la decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Spoleto, che ha revocato la misura degli arresti domiciliari sostituendola con quella della custodia in carcere nei confronti di un 19enne di origini libiche, a seguito delle inosservanze delle misure cautelari. Il 19enne, nello scorso aprile, era stato arrestato dai carabinieri di Foligno per il reato di stalking nei confronti di una sua coetanea e, in sede di udienza di convalida, era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del dispositivo di controllo elettronico. Il ragazzo ha però dimostrato nel tempo di non aver percepito minimamente la gravità della sua condotta, riferisce l’Arma, violando in più occasioni le prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria, non rispondendo ai controlli dei militari e manomettendo il dispositivo di controllo elettronico che gli era stato applicato, strappato, e rifiutando categoricamente l’installazione di un nuovo dispositivo. I carabinieri definiscono l’indagato insensibile ed intollerante alle prescrizioni, quindi il gip del Tribunale di Spoleto ha disposto la revoca degli arresti domiciliari applicando la misura cautelare in carcere, a cui è stata data esecuzione da militari dell’Arma. Gli episodi di stalking ai danni della compagna di scuola erano stati gravi e ripetuti, tanto da spingere la ragazza a rivolgersi alle forze dell’ordine.

Alessandro Orfei