Lite al seggio, prima del voto coinvolta la sindaco di Castel Ritaldi Elisa Sabbatini. A stabilire con esattezza cosa è successo nella serata di domenica, nelle vicinanze del seggio elettorale, saranno le autorità competenti a cui si sono rivolte entrambe le protagoniste della vicenda. A dare la notizia dell’aggressione infatti è stato il segretario regionale della Lega, Riccardo Augusto Marchetti: "La sindaca, mentre andava al seggio, è stata aggredita da una cittadina e ha riportato un trauma alla spalla e allo sterno". Lo stesso Marchetti ha poi dichiarato che la cittadina che ha aggredito Sabbatini sarebbe vicina alla sinistra locale. Ad esprimere solidarietà al sindaco di Castel Ritaldi sono stati anche Valerio Mancini, consigliere Regionale e capogruppo Lega Umbria, e Stefano Pastorelli, consigliere regionale capogruppo Forza Italia, ma la cittadina accusata di aver aggredito Sabbatini smentisce categoricamente la ricostruzione del segretario leghista. "Respingo con forza questa ingiusta accusa – scrive la cittadina – a mia tutela e al fine di ristabilire subito la verità dei fatti, senza lasciare spazio ad interpretazioni calunniose e forvianti, nonché gravissime, ho sollecitato io stessa alle autorità competenti l’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza che nella zona indicata sono presenti e ben visibili". La stessa cittadina inoltre ci tiene a precisare di non "essere affrancata a nessun partito politico e tantomeno tesserata per cui ogni allusione in merito è puramente pretestuosa e tendenziosa". La vicenda ha riscosso ampio eco ed è rimbalzata ovviamente anche sui social. La cittadina a tal proposito si dichiara vittima di post offensivi e diffamatori e precisa di riservarsi di promuovere ogni azione a sua tutela anche nei confronti degli autori di alcuni messaggi.
Intanto sono arrivati tanti messaggi di vicinanza alla sindaca. La nuova presidente alla Regione Umbria, Stefania Proietti, ritiene "vergognosa l’aggressione. E’ un atto incivile che non si dovrebbe mai verificare, tanto meno nel corso di una competizione elettorale dove a primeggiare dovrebbero essere le idee e i programmi, non certo la violenza". Così invece il presidente di Anci Umbria e sindaco di Montecchio, Federico Gori: "Esprimo la mia più profonda solidarietà alla collega sindaca che, mentre esercitava un diritto fondamentale come il voto, è stata oggetto di un vile gesto di intimidazione. Un attacco a chi rappresenta le istituzioni è un attacco a tutti noi e ai valori di libertà, democrazia e rispetto reciproco che sono alla base della nostra comunità. Il dissenso è parte del dialogo democratico, ma non può mai tradursi in violenza o intimidazione. Dobbiamo lavorare ogni giorno affinché il confronto resti civile e inclusivo, valorizzando la pluralità delle opinioni e rispettando ogni sensibilità. A te, collega, va il mio abbraccio e l’incoraggiamento a proseguire nel tuo impegno con coraggio e determinazione. Le istituzioni e i cittadini che credono nella democrazia sono al tuo fianco. La libertà non si piega, il rispetto non si ferma", quanto affermato da Gori.