Scontro social tra il segretario provinciale della Cgil, Claudio Cipolla, e l’assessore comunale allo sviluppo Sergio Cardinali, ex dirigente della stessa Cgil. Campo di battaglia l’accordo di programma per Ast, che non vede la luce e tiene in bilico il futuro del territorio. "Si ha la faccia tosta di dire - attacca Cipolla – che nei 130 anni di storia dello stabilimento c’è chi ha sbagliato tutto sopratutto negli ultimi 20 anni (le uniche cose giuste fatte, sostiene chi tenta di distorcere la verità, sono solo avvenute negli ultimi 18 mesi e tutte grazie all’attuale amministrazione comunale). La storia dello stabilimento di Terni è la storia di una comunità e di una città. Dentro questa storia lavoratrici, lavoratori, sindacati sono stati sempre protagonisti e non spettatori. Le lotte portate avanti hanno messo al centro dell’azione sindacale obiettivi di difesa della strategicità del sito, dello sviluppo industriale e territoriale, di investimenti in processi, prodotti,ambiente, sicurezza e di garanzia occupazionale. Non riconoscere questo è offensivo per la storia del movimento sindacale che , a Terni, ha costruito e sottoscritto accordi di profilo nazionale (alcuni di questi hanno fatto scuola), ancora oggi presi ad esempio. Lo stesso movimento sindacale su cui si sono scritti libri e fatte tesi di laurea e che ha visto serrate, licenziamenti, repressioni fasciste e persecuzioni politiche, arresti, denunce e anche morti".
Replica Cardinali: "Gli ultimi 20 anni sono riferiti ad un partito opaco (non alla Fiom), che di fatto ha affossato la regione e la città, compresa la fabbrica più importante del quale resto uno strenuo sostenitore, purché non abdichi al suo ruolo principale ovvero quello di creare benessere e ricchezza ai lavoratori e al territorio. Vedi Claudio ho ben presente la lotta dei lavoratori e della Cgil e mai mi sognerò di rinnegare, visto che in quelle lotte sono stato sempre in prima linea. Mi sarei aspettato un fuoco da parte del Pd che forse arriverà nelle prossime ore, credo che continuare a fare i partigiani di una forza politica non sia un buon viatico per il sindacato perché vi sta allontanando dai valori dello stesso". "Quello che imputo alla Fiom di Terni - aggiunge Cardinali – è il fatto che fino a quando sono stati orfani di una politica regionale che non li considerava, hanno apprezzato la volontà della Giunta di Terni di coinvolgerli, salvo poi ritrattare tutto e salire sul carro dei vincitori regionali. Questa è incoerenza".
Ste.Cin.