
Il sindaco Andrea sisti si trova a gestire le critiche in seguito alla scelta di chiudere le scuole dopo il sisma di mercoledì scorso
"Dopo il terremoto del 23 aprile il sindaco ha chiuso anche le scuole ospitate nei moduli abitativi antisismici". È polemica sull’attivazione dello stato d’emergenza post sisma e a intervenire sono i consiglieri comunale di Alleanza Civica Dottarelli e Profili. Il terremoto di magnitudo 3.6 è avvenuto alle 23.30 e, secondo quanto ricostruito, la decisione di chiudere scuole e uffici comunali sarebbe stata presa nelle primissime ore del 24 aprile, poco dopo la mezzanotte. Eppure, l’ordinanza ufficiale è stata firmata solo intorno alle 7, mentre le comunicazioni pubbliche sono giunte poco prima.
"Paradossalmente – spiegano i due consiglieri di opposizione – è stata la presidente della Regione ad annunciare la chiusura già poco dopo la mezzanotte, un annuncio che però non trovava riscontro in nessun atto ufficiale del Comune, tanto che alcuni cittadini l’hanno ritenuta un fake news". Anche l’attivazione del Centro operativo comunale (Coc) di protezione civile è avvenuta solo intorno a mezzogiorno, dopo l’emergenza iniziale. Ora i consiglieri chiedono al sindaco di sapere perché ci sono volute quasi sette ore per firmare l’ordinanza e informare ufficialmente la popolazione. E inoltre: "Se la chiusura era motivata dalla necessità di verificare la sicurezza degli edifici, perché i dipendenti comunali sono stati fatti entrare prima delle ispezioni e perché sono state chiuse anche le scuole ospitate nei moduli abitativi antisismici?". Profili e Dottarelli ricordano che un anno fa il Comune ha investito un’ingente cifra di denaro per simulare un intervento d’emergenza in una situazione simile a quella del 23 aprile.