’Soldi facili’, l’altra faccia del bluff. Documenti consegnati a ’2139’. Rischio furto d’identità per i clienti

Al momento dell’iscrizione nella piattaforma di ’Mister Logan’ venivano chiesti foto e dati personali. Ora si temono altri illeciti on line. Continuano le indagini dopo l’oscuramento deciso da Consob .

’Soldi facili’, l’altra faccia del bluff. Documenti consegnati a ’2139’. Rischio furto d’identità per i clienti

Sulla vicenda del ’2139’ stanno arrivando numerose denunce alla Polizia postale

di Sara Minciaroni

PERUGIA

Ci mettevano la faccia, in tutti i sensi. I partecipanti al "sistema" non solo hanno fornito ai gestori del grande bluff tutte le informazioni personali per attivare una carta di credito, ma hanno persino inviato su Telegram una loro foto formato tessera. Ora tra gli effetti collaterali più delicati del caso "2139 Exchange", la piattaforma oscurata da Consob a cui si stima che almeno 40mila umbri si erano iscritti sperando di ottenere soldi facili, c’è quello del possibile uso illecito dei dati sottratti ai partecipanti.

Perché "il sistema" funzionava con questi passaggi: un amico o conoscente ti parlava di come nelle ultime settimane avesse guadagnato facilmente centinaia, anche migliaia di euro, semplicemente avendo versato una quota iniziale nella piattaforma "2139" di (finto) trading online e che questo suo guadagno poteva spenderlo semplicemente con una carta di credito Nexo (la tessera blu diventata famosissima tra i partecipanti, rilasciata dalla banca specializzata in criptovalute con sede a Malta) su cui il "sistema" stesso consentiva di scaricare il guadagno. L’amico ti presentava e in pochi istanti, versando almeno 300 euro, eri dentro "il sistema", facendo salire lui di livello per il solo fatto di averti introdotto. Insomma le basi di un illegale schema Ponzi. A quel punto ti veniva chiesto di inviare tutti i tuoi dati, compresa una tua foto, tramite Telegram, per l’attivazione della carta di credito. Ed ecco il nocciolo della questione. Decine di migliaia di umbri potrebbero aver volontariamente consegnato i propri dati personali e una propria fotografia ad una organizzazione esperta di illeciti online, ed esiste quindi il concreto rischio che questi possano essere utilizzati per scopi disonesti, come ad esempio attivare un finanziamento o peggio ancora realizzare documenti falsi.

Sprovveduti, verrebbe da dire, se non fosse che la maggior parte di loro hanno tratto, o almeno si sono illusi di averlo fatto, profitto dalla partecipazione al sistema. "C’è chi ha versato acconti per immobili – raccontano fonti affidabili – chi si è comprato la macchina nuova, chi faceva vacanze di lusso: persone che da un giorno all’altro abbiamo visto vivere al di sopra delle loro normali possibilità. Sapevano che era un sistema insostenibile e che per forza qualcuno prima o poi ci avrebbe rimesso, ma contava poco". Era la febbre del "sistema", tutti con il telefonino in mano ad attendere le istruzioni del fantomatico mister Logan, fino a quando dal 23 settembre hanno notato che non si potevano più ritirare i profitti, che i contatori dei denari segnavano zero euro e che il sogno era finito. E invece l’inchiesta e le indagini erano appena cominciate con l’oscuramento della piattaforma da parte di Consob.