
"Se ci sono solo strisce blu la multa è illegittima". E’ il grido di battaglia dell’associazione dei consumatori Codici che punta l’indice sul proliferare, soprattutto in centro, di parcheggi blu, rigorosamente a pagamento. "E’ giusto tappezzare il centro cittadino di stalli a pagamento (le celeberrime strisce blu) per le auto? – si legge sul portale dell’associazione –. E’ giusto che non siano lasciati spazi di sosta liberi nella propria città, soprattutto in un periodo di crisi economica e finanziaria aggravata dal Covid? La risposta è ‘no’: non è giusto. Il Comune deve garantire un’alternanza di aree di sosta a pagamento e gratuite, nell’ambito di una stessa zona: lo ha ribadito recentemente (e nuovamente) la Corte di Cassazione ( sentenza 15678 del 2020). L’utilizzo dei parcheggi a pagamento non può diventare una speculazione ed un sistema utilizzato per fare cassa sulle spalle dei cittadini. Esattamente quello che sta facendo il Comune di Terni".
"Il codice della strada prescrive che le zone di parcheggio a pagamento possano essere istituite purché nelle vicinanze vi sia un’adeguata disponibilità di aree di parcheggio gratuite, contraddistinte dalle strisce bianche – sottolinea l’avvocato Massimo Longarini, coordinatore dell’associazione –. Questo punto è stato confermato dalla circolare 1712 del 30 marzo 2012 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".
Quindi quando è possibile presentare ricorso contro le multe? "Quando nella vicinanze dell’area di sosta a pagamento non ci sono parcheggi a strisce bianche e quindi a sosta gratuita. In questo caso si potrà richiedere la sospensione o addirittura l’annullamento del verbale di contravvenzione", fa sapere Codici, che sul proprio sito on line pubblica l’apposito modulo da compilare per presentare il ricorso.
Cosa possono fare i cittadini in caso di multa? "Scrivere una pec al Comune di residenza e chiedere che vi sia inviata l’ordinanza del Consiglio comunale che ha proceduto alla ripartizione per zone tra strisce blu e bianche. Se il Comune non ve la invierà, potrete dire nel ricorso che non viene rispettato il codice della strada", spiega l’avvocato Longarini.
Stefano Cinaglia