Sopralluogo al Curi. Romizi: "È una priorità"

Comune, Cdp e Credito sportivo per due ore nell’impianto. Resta aperta la strada anche per un nuovo stadio

Migration

Il sopralluogo di ieri allo stadio Curi un significato ce l’ha: quello che le due strade – una per lo stadio completamente nuovo e l’altra per il restyling del vecchio impianto – sono entrambe aperte. A confermarlo è il primo cittadino, Andrea Romizi: "Quanto prima Cassa depositi e prestiti ci presenterà due studi di fattibilità che valuteremo con attenzione. Di sicuro la questione è prioritaria e andremo avanti convinti per arrivare quanto prima a una soluzione". Ieri mattina quindi, guidati proprio dal primo cittadino, tecnici e amministratori hanno spulciato per quasi due ore con attenzione lo stadio tirato su nell’ottobre del 1975.

Oltre a Romizi c’erano gli assessori Margherita Scoccia (Urbanistica) e Clara Pastorelli (Sport), il dirigente dell’Unità operativa Patrimonio, Fabio Zepparelli, il tecnico comunale Giacome Capone (Impianti sportivi), due rappresentanti della Cdp (tra cui Andrea Fanelli, manager che si occupa di Infrastrutture), uno del Credito sportivo e infine un dirigente del Perugia Calcio. La giornata è servita soprattutto ai soggetti esterni, a capire le condizioni in cui si trova il "Curi", per stabilire se davvero si può ancora intervenire rinnovando le tribune, gli spogliatoi e realizzando quegli spazi destinati a servizi e commercio necessari per far vivere tutto l’anno la struttura e renderla redditizia; oppure se l’ipotesi della ristrutturazione è da archiviare in via definitiva.

La risposta arriverà nelle prossime settimane e insieme ad essa a Palazzo dei Priori verrà presentata la proposta per il nuovo stadio. L’unica certezza al momento è che sul "vecchio" Curi in questo 2020 sono stati stanziati oltre un milione di euro (3,5 in tre anni) per la manutenzione straordinaria, per l’adeguamento della copertura della tribuna, per i gradoni che vanno rifatti. E il bivio è proprio questo: continuare a "infognare" denaro pubblico su uno stadio che ha 45 anni suonati o virare decisi sul nuovo dove servono però fra i 30 e i 35 milioni? "Di sicuro – ha garantito l’assessore allo Sporti, Clara Pastorelli – qualora il progetto con Cdp dovesse concretizzarsi, le somme previste a bilancio per gli interventi di manutenzione del vecchio Curi potrebbero essere indirizzate sul nuovo". Il vero rebus è – come sempre – quello delle risorse: il decreto "sblocca-stadi" prevede che gli enti pubblici investano fino a un massimo del 49% sugli impianti sportivi, accelerando molto le pratiche e superando anche le autorizzazioni sui vincoli paesaggisitici. Quindi se – come ipotizza la Cdp – il costo fosse di 30-35 milioni, il Comune potrebbe impegnarsi fino a 15 milioni. Una cifra estremamente elevata che Radio Palazzo rivela non essere sostenibile al momento.

Ma l’obiettivo è proprio quello di coinvolgere il più possibile i privati, riducendo al minimo l’impegno di Palazzo dei Priori. Di sicuro per ora il presidente del Perugia, Massimiliano Santopadre, resta defilato. Cdp porterebbe investitori stranieri. Con esiti tutti da valutare.

Michele Nucci