
Caro energia, aumento dei prezzi delle materie prime e ritardo negli approvvigionamenti. Quella che si è avviata rischia di essere una morsa letale per le imprese, invalidante anche per interventi utili, come i bonus legati all’edilizia. L’appello è del presidente di Confindustria Foligno, Corrado Bocci: "Il 110 è una misura valida – spiega – ma serve lavorare in condizioni corrette. Le imprese attive devono essere di qualità. Il rischio di realtà non certificate potrebbe portare diverse problematiche". Bocci rilancia poi la richiesta di una maggiore durata per il 110. "In queste condizioni – dice – il rinnovo allenterebbe la tensione".
La questione dei prezzi delle materie prime, inoltre, resta un tema caldo su tutti i fronti dell’economia. "È difficile prevedere una guerra – prosegue Bocci – ma è necessario invece prevedere un meccanismo di revisione più snello. Il primo lavoro è un meccanismo di analisi dei costi reali di un lavoro, da aggiungere a tabelle di costi elementari, affiancata da un meccanismo di revisione che possa essere in capo anche alle stazioni appaltanti, in caso di lavori pubblici. Gli enti in questione, infatti, rischiano di non avere soldi e quindi di bloccare i cantieri. Ecco dunque che l’approccio diventerebbe non sostenibile". In questo contesto, per Bocci, serve un intervento immediato di revisione prezzi per i lavori in corso, e poi un meccanismo più funzionale per tutte quelle opere che hanno gare esperite a partire da gennaio 2022. "Il lavoro da fare è quello di avere prezzi congrui su prezziari coerenti.
Le istituzioni devono poi provvedere a organizzare le loro opere per stralci. La questione dell’approvvigionamento – continua Bocci – è invece meno grave però va a inficiare i tempi. I lavori partiti devono avere la possibilità di revisione prezzi, altrimenti le aziende che non riescono a sostenerli rischiano di fermarsi, aprendo la strada ad un ginepraio giuridico di ricorsi". In tutto questo la mazzata del caro energia: "Il problema è enorme, quando accadono situazioni di questo tipo il sistema si incarta. Bene l’idea di poli di idrogeno. Serve l’incentivazione per diffondere questa strategia".
Alessandro Orfei