Il corso di alta formazione promosso da Economy of Francesco (EoF) propone oggi l’atteso intervento del premio Nobel per l’Economia 2015, Sir Angus Deaton, sul futuro del capitalismo: l’incontro, aperto a tutti gli interessati, è in programma per le 18 (CET), in diretta streaming sul canale internazionale YouTube di EoF.
"La realtà è in continua evoluzione - spiegano gli organizzatori della School -. Il significato di concetti come disuguaglianza, discriminazione, povertà, capitale, sostenibilità e altri, non è lo stesso di vent’anni fa. Come ha affermato più volte Papa Francesco, la realtà è sempre superiore alle idee".
La povertà, infatti, non è solo (o soprattutto) una questione di flussi (reddito, salario), ma di capitali (materiale e immateriale) – viene ancora evidenziato -. Oggi, ad esempio, molti lamentano una scarsità di ‘capitale spirituale’. Aumenta l’offerta di denaro e di consumo (per alcuni) e, contemporaneamente, aumenta la domanda di senso e di significato. Molti non sopravvivono alle crisi dentro e fuori i luoghi di lavoro perché il capitale spirituale accumulato da secoli di narrazioni religiose, filosofiche e letterarie sta scomparendo in una società sempre più individualista e atomizzata".
Nel libro "Deaths of Despair and the Future of Capitalism", Angus Deaton e Anne Case hanno analizzato questo fenomeno nella realtà statunitense. Con il rigore metodologico e l’onestà intellettuale che gli derivano da una lunga carriera di economista empirico, Deaton utilizza i dati per mostrare un’epidemia, tanto invisibile quanto impattante, non legata a virus o batteri. Egli si riferisce, infatti, alle morti legate alla disperazione, cioè alle morti "autoinflitte" legate a condizioni di vita estremamente difficili. In una società in cui le disuguaglianze crescono, la povertà diventa sinonimo di miseria, il divario tra i pochi meritevoli e i molti colpevoli è accentuato da istituzioni come il sistema educativo, l’epidemia di morti da disperazione trova un terreno fertile per crescere.