Si sono appropriati di oltre 30mila euro, sottraendoli al Comune per i servizi funebri, ma finiscono sul banco degli imputati. A dover rispondere del reato di peculato madre e figlio, proprietari di una agenzia funebre con sede a Spoleto. Ieri in tribunale si è tenuta la prima udienza della fase preliminare del procedimento penale ed il Gup ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile del Comune, rappresentato dall’avvocato dello studio legale dell’ente, Alessandra Rondelli. I fatti sono emersi nel 2019 quando uno dei funzionari del Comune ha notato alcune anomalie contabili relative proprio ai servizi cimiteriali. I bonifici effettuati per i funerali non corrispondevano alle tariffe per i servizi di polizia mortuaria. In seguito a un controllo incrociato è emerso un ammanco nelle casse del Comune di 33.717 euro. L’ente ha presentato un esposto in Procura e sono subito scattate le indagini che hanno permesso di scoprire il modus operandi dei due indagati. L’agenzia funebre infatti avrebbe effettuato correttamente i bonifici online, poi però li avrebbe immediatamente revocati sostituendo l’importo con una cifra assai inferiore. Ieri mattina l’avvocato difensore dei due indagati ha anticipato la volontà di patteggiare la pena ed il Gup ha rinviato a settembre. I due infatti anche in seguito all’esposto alla Procura da parte dell’ente hanno già iniziato a restituire al comune il denaro sottratto.
CronacaSottratti 30mila euro al Comune Agenzia funebre finisce nei guai