"Assolto per non aver commesso il fatto". Questo il verdetto della Corte d’Appello di Perugia per un’ex guardia giurata della Vigilanza Umbra di 56 anni a processo per peculato e condannato in primo grado a quattro anni di reclusione con l’accusa di essersi appropriato di 71mila euro. Soldi contenuti in un plico sparito che doveva essere consegnato la mattina del 19 ottobre 2007 alla filiale del Monte dei Paschi a Umbertide. Ieri la Corte presieduta dal giudice Giancarlo Massei a ribaltato la sentenza del tribunale del 2017, accogliendo il ricorso degli avvocati Eugenio e Gianni Zaganelli, mentre la procura generale e le parti civili avevano sollecitato la conferma della condanna.
Secondo i giudici di primo grado la guardia giurata entrò nella disponibilità del pacco contenente i soldi non destinato alle sue zone di consegna (quella mattina ci fu un conteggio sbagliato dei plichi) e "pur non emergendo con certezza dai filmati, è presumibile che abbia controfirmato il borderò relativo al suo servizio celando la circostanza della presenza di un plico in eccesso". Per il tribunale "l’erroneo inserimento del plico della cesta sbagliata" ad opera del collega costituì "il presupposto fattuale che mise l’imputato nelle condizioni di appropriarsi della somma contenuta". I difensoril hanno sempre sostenuto come non sia mai emersa alcuna prova materiale dell’appropriazione. "Il lavoratore si è sempre difeso con forza, e la difesa – puntualizzano i legali – ha sempre sostenuto la tesi della non colpevolezza, smontando puntualmente anche tutti i video prodotti dall’accusa e visionati in aula. La Corte ha accolto totalmente i motivi del nostro appello assolvendolo con formula piena per non avere commesso il fatto". "È finito un incubo", è stata la reazione del 56enne alla lettura della sentenza.