STEFANO CINAGLIA
Cronaca

Spoleto, uccisa dal marito. Dall’autopsia le risposte su delitto e “movente“

Non convince la versione dell’uomo, accusato di omicidio volontario. La Casa delle Donne: "Ci siamo stancate di morire ammazzate".

Laura Papadia, 37 anni, è stata uccisa in camera dal marito Gianluca Romita. Sabato la fiaccolata per ricordarla

Laura Papadia, 37 anni, è stata uccisa in camera dal marito Gianluca Romita. Sabato la fiaccolata per ricordarla

Oggi l’autopsia sulla salma di Laura Papadia, la 37enne uccisa mercoledì mattina dal marito Gianluca Romita nella loro abitazione di via Porta Fuga. L’incarico dell’esame autoptico è stato affidato al medico legale Eleonora Mezzetti, che lungamente aveva ispezionato la salma nel giorno del rinvenimento. Strangolamento, l’ipotesi più accreditata del decesso. Ma se Romita, rinchiuso in carcere, ha ammesso il delitto riconducendolo a generiche tensioni familiari, in particolare rispetto al figlio che lei voleva e lui no, essendo già padre in precedenti relazioni, la sua versione risulta ancora più che lacunosa riguardo alla dinamica dell’uccisione e al contesto in cui si è consumata. Da qui la particolare importanza dell’autopsia, per svelare le cause esatte della morte e chiarire, per esempio, la presenza di test di gravidanza sulla scena del delitto. Romita finora non ha nemmeno chiarito che fine abbia fatto uno dei sue due cellulari e come abbia trascorso il tempo tra la commissione del delitto, tra le 5 e le 7, e l’allarme lanciato all’ex moglie via filo, intorno alle 10. Accusato di omicidio volontario, la sua posizione potrebbe aggravarsi con la premeditazione Resta l’immane dolore per la scompasa di Laura, palermitana d’origine, vicedirettrice di un supermercato e per la quale Spoleto sabato è scesa in piazza con una partecipata fiaccolata a cui ha preso parte una folla straziata. "Nella sola Umbria in tre soli mesi del 2025, due femminicidi. Eliza Stefania Feru il 5 gennaio e Laura Papadia– si legge in un post di Casa delle Donne-Terni Donne – (...) Ci siamo stancate di morire ammazzate, di contare sorelle violentemente silenziate. Agire, davvero. Informatevi, studiate i femminismi e declinate forme di prevenzione e sostegno alle donne. La violenza di genere non è solo una questione di numeri, ma di vite, e ogni vita persa è un fallimento collettivo. È ora di intervenire senza più timori o imbarazzi sulla cultura e sull’educazione sia nei contesti formali che in quelli informali. C’è bisogno di una riflessione seria nella società perché non si continui a proporre modelli di mascolinità tossica e machista". "Noi di scalare in salita questo mondo distorto, non ci stancheremo – si legge ancora – . Ma a sudare e piangere assieme, è faticoso. È dolore. E rabbia, per Laura ed Eliza che non ci sono più. E nessuno mai ce le riporterà".

Ste.Cin.