
Stadio Barbetti, partita aperta. Il presidente del Gubbio:: "Deluso dalle frasi del sindaco"
Mentre la città vive momenti di straordinaria intensità politica, continua a tenere banco la questione "Pietro Barbetti" tra il presidente dell’A.S Gubbio 1910 Sauro Notari e l’amministrazione comunale. In particolare, il patron rossoblù si dichiara "sconcertato e deluso dalle esternazioni inerenti alla gestione dello stadio" che il sindaco Stirati avrebbe proferito in occasione di un suo intervento poche sere fa al centro servizi Santo Spirito. In particolare, la disputa si incentra sempre sulla manutenzione della struttura e non solo, perché viene toccato anche il tasto del prolungamento dell’accordo già presente tra Comune e Gubbio Calcio (che scade nel 2025). Si legge, infatti, che la società rossoblù si è "premurata di proporre all’amministrazione comunale l’allungamento dell’accordo per un tempo congruo da conciliare l’entità dell’investimento necessario, a carico della Gubbio Calcio. Più volte non abbiamo avuto risposte". L’argomento è ovviamente relativo ad alcune operazioni necessarie per la struttura sportiva, da tempo richiamate all’attenzione da Notari, che in chiusura di lettera ha anche palesato il rischio di dover "trasferire" la squadra verso altri impianti sportivi, anche fuori città. Non si è fatta attendere la risposta di Stirati, che ha dichiarato di "non poter accettare che si scarichi sul Comune e su di me ogni presunta responsabilità anche di questioni ordinarie che fanno capo alla vostra competenza". E poi spiega: "Quanto ho ribadito nel mio intervento è che la Gubbio Calcio deve compiere un salto di qualità nella gestione pressoché esclusiva dello stadio, avanzando una proposta che la metta nelle condizioni di avere la struttura per molti anni, con la possibilità di fare investimenti". Stirati conclude ribadendo che l’amministrazione ha comunque effettuato diversi investimenti nei confronti del “Barbetti” nel corso degli anni, e che la prospettiva di far giocare altrove il Gubbio non è da prendere in considerazione. Una discussione, dunque, che sembra prolungarsi sempre di più e che la prossima amministrazione dovrà gestire con tutte le cautele del caso.