REDAZIONE UMBRIA

Due strade per rifare il "Curi", ma gli ostacoli non mancano

Sia che si muovano la ‘Arena Curi Srl’ o il Comune, i tempi di realizzazione si annunciano lunghi

Si discute del nuovo stadio

Perugia, 15 gennaio 2023 - E’ un iter lungo e complesso quello che attende il progetto del Nuovo Curi. Un iter che potrebbe durare come minimo un anno, sempre che vada tutto liscio. Per questo, un eventuale cantiere non potrà aprire prima di 18-20 mesi, in teoria alla fine del campionato di calcio 2023-2024. Fino ad allora i tifosi possono star tranquilli (si fa per dire), perché il Perugia continuerà a giocare al "Curi". Gli ostacoli ci sono non soltanto su questo percorso, ma anche su quello dell’ipotesi B, e cioè un restyling diretto da parte del Comune, come già avvenuto con la Curva Nord. Il primo percorso, dopo la presentazione informale dell’altro ieri da parte della futura Arena Curi Srl (non ancora costituita), è regolato dalla legge-stadi in vigore dal 1° gennaio, la quale prevede che una volta depositato il progetto, ci siano 60 giorni per la dichiarazione di pubblico interesse. Poi si aprono una serie di confronti, fino alla redazione del progetto definitivo e del successivo bando che resterà aperto per quattro mesi. Essendo un project-financing c’è la prelazione da parte del presentatore del project stesso.

L’aspetto economico (previsto un investimento da 75 milioni) non è irrilevante: la legge-stadi prevede un piano economico-finanziario asseverato da un istituto di credito che indichi l’investimento e dia conto dell’effettiva copertura finanziaria dei costi di realizzazione e gestione dell’impianto. Con quali soldi realizzare dunque l’operazione? "Il soggetto proponente può avere accesso alle soluzioni di finanziamento offerte dall’Istituto per il Credito Sportivo o da altro intermediario bancario o finanziario e alle agevolazioni offerte a valere sui Fondi speciali gestiti dall’Istituto per il Credito Sportivo ". In più la cordata ha fatto capire che sarebbe gradito un impegno finanziario del Comune. Ma a Palazzo dei Priori si è subito aperto il ragionamento sulla Ipotesi B, e cioè la possibilità-opportunità di fare un restyling a proprie spese. Una cosa va detta: nel Programma triennale delle Opere pubbliche del Comune sono già stati previsti più di un milione di euro per i lavori di adeguamento dell’impianto: 780mila euro per il rifacimento dei gradoni e altri 320mila per la manutenzione straordinaria. Non è affatto escluso a questo punto, se non altro per le lungaggini dell’eventuale nuovo progetto, che per rifare la Gradinata (chiusa da una settimana proprio perché non più agibile) si proceda con lo stesso procedimento della Curva Nord. Certo, il ragionamento potrebbe essere un po’ più complesso sia per le dimensioni (quasi il doppio) sia per il tipo di investimento da effettuare. Per adesso la Giunta temporeggia e aspetta di capire come si muoverà l’Arena Curi Srl (sempre che si costituisca alla svelta).