
Stalking (foto repertorio)
Perugia, 11 gennaio 2020 - Si era innamorato della sua ex catechista di Gubbio. Lui 25enne, lei 40enne con figli e un matrimonio in frantumi. Ma la relazione tra i due era continuata tra alti e bassi fino al 16 settembre del 2016 quando il giovane era stato arrestato dai carabinieri della stazione dell’Arma, allertati dalla donna ed era rimasto in carcere per due settimane. Secondo l’accusa aveva pedinato, minacciato e stalkerizzato la ex fino ad entrare, proprio quella sera, all’interno della sua auto, puntandosi un coltello contro, per costringerla a scendere dal veicolo.
Ma ieri, all’esito del processo davanti al giudice del tribunale di Perugia, Matteo Cavedoni, l’ennesima presunta vicenda di atti persecutori per un amore finito male ha cambiato completamente volto. E il giudice, riconoscendo che il rapporto intimo tra i due era durato fino a qualche giorno prima dell’atto dimostrativo di settembre, ha assolto il venticinquenne dal reato di stalking e l’ha ritenuto responsabile solo di molestie telefoniche.
Nessuna condanna quindi, nemmeno per lo stalking contro il nuovo compagno della donna ma solo una multa da 300 euro. Differente l’iniziale ricostruzione della procura secondo cui il 25enne, difeso dall’avvocato Ubaldo Minelli, "non accettando la separazione" la continuava a chiamare, le mandava messaggi "al fine di incontrarla e di parlarle", la "seguiva e pedinava, minacciandola di fargliela pagare, di farla restare sola, di toglierle i figli incrementando tali condotte quando la persona offesa iniziava un’altra relazione".
Dopo il rinvio a giudizio era iniziato un lungo dibattimento. In aula erano sfilati quindici testimoni per ricostruire quanto accaduto durante la love story. Ma soprattutto era emerso che gli ultimi incontri intimi tra i due erano recentissimi: lui aveva sostenuto l’11 settembre, cinque giorni prima dell’arresto, lei invece aveva parlato di agosto.
All’esito della discussione il pm Manuela Turchetti aveva sollecitato la condanna dell’imputato a sette mesi di reclusione per stalking sia nei confronti della ex, che del nuovo compagno di lei, la parte civile invece chiedeva il risarcimento dei danni e una provvisionale immediatamente esecutiva di 35 mila euro per lei e di 15 mila euro per lui.
L’avvocato Minelli aveva invece concluso per l’assoluzione.Il giudice ha ritenuto che "non sussiste" il reato di stalking nei confronti del compagno e ha derubricato gli atti persecutori in semplici molestie telefoniche applicando al giovane una sanzione pecuniaria dio 300 euro.
Eri.P.