Stanno arrivando in questi giorni nelle case di circa 80mila famiglie perugine le cartelle della Tari, la tariffa sui rifiuti che da quest’anno ha subìto una modifica sostanziale. E non sono poche in effetti le sorprese che si trovano di fronte gli utenti, soprattutto quei nuclei familiari con un numero basso di persone (fino a tre) che vedono spesso aumentare la bolletta anche in doppia cifra, soprattutto se vivono in abitazioni con metrature contenute. E la cosa singolare, già rilevata dalle colonne di questo giornale, è che paradossalmente più si vive in abitazioni piccole, più l’incremento rispetto all’anno scorso è importante. E identica cosa accade anche se la famiglia è diventata meno numerosa: l’importo da versare è praticamente identico a quello del 2021, nonostante il consumo di rifiuti sia inevitabilmente calato. Ad esempio, una lettrice si è rivolta al nostro giornale chiedendo come mai quest’anno pagherà la stessa cifra del 2021, nonostante la famiglia sia scesa a tre persone. E una verifica con l’Ufficio Tari conferma il tutto: abitazione da 75 metri quadri con 4 persone l’anno scorso pagava 331,43 euro, quest’anno con tre componenti pagherà 330,19 euro. C’è poi il caso invece di un’altra famiglia che vive in quattro in oltre duecento metri quadrati che si è vista diminure la bolletta del 10 per cento: da 720 a 660 euro. Altro esempio segnalato in redazione: un single che vive in 48 metri paga quest’anno più di 46 euro rispetto all’anno scorso, che in percentuale sono ben 33 punti: da 124 euro che versava nel 2021, ora dovrà sborsarne 170. Se avesse una casa di 100 metri invece, la Tari diminuirebbe addirittura di 2 euro circa (- 1%). Gli incrementi tra l’altro sono più contenuti per coloro che hanno a disposizione ’pertinenze’ (garage, cantine o soffitti). Discorso identico per una coppia: se vive in 80 metri paga quest’anno il 6 per cento in più, se la cassa fosse di cento metri quadrati la differenza sarebbe di pochi centesimi. E va anche aggiunto che più aumentano i componenti della famiglia, meno si paga sul 2021: in 4 su 120 metri si risparmiano infatti 15 euro.
Secondo la stima fatta proprio da Gesenu, su 126 mila utenze complessive 68 mila (pari al 60 per cento) pagherà meno dell’anno scorso, mentre per 58mila la Tari sarà più cara con variazioni che dipenderanno dai parametri appena visti. Nel complesso infatti il Piano economico e finanziario di Gesenu (da coprire son la sola parte delle tariffe) è pari a 527mila euro in meno dello scorso anno. Tutto dipende comunque dal nuovo metodo di calcolo introdotto da Arera 2 anni fa e che lega in Piano economico finanziario del 2022 a quello del 2020 appunto. Rispetto agli ultimi due anni è aumentata infatti l’incidenza del costo variabile, una scelta che efficienta il sistema e che consente una migliore ripartizione del costo stesso.