Sindaca Stefania Proietti, che campagna elettorale è stata? Qual è la richiesta più frequente che le fanno gli umbri?
"Una campagna di prossimità e partecipata, che si gioca tutta in questi ultimi giorni: bisogna riportare ai cittadini la consapevolezza che il voto regionale è importantissimo perché tocca da vicino la vita di ciascuno di noi, la Regione incide sulla nostra quotidianità, dai trasporti alla scuola, lo sviluppo delle imprese e la formazione, e incide molto nel sociale e nella sanità.
Le persone, i comitati civici, le associazioni di categoria chiedono di restituire al sistema sanitario pubblico la qualità che aveva fino a cinque anni fa. Per questo la sanità è al primo punto del nostro programma, che abbiamo costruito attraverso l’ascolto diretto dei cittadini".
Se dovesse vincere dovrà fare i salti mortali per tenere in piedi una coalizione così eterogenea...
"Non ho questi problemi perché è da otto anni come sindaca di Assisi e da tre come presidente della Provincia di Perugia che governo enti importanti con la coalizione che mi sostiene anche per la Regione, senza aver avuto problemi politici. Piuttosto i salti mortali li ho dovuti fare come amministratore pubblico per la scarsità di risorse destinate agli enti locali e tagliate da questo governo".
Non pensa che le ’picconate’ di Conte contro Italia Viva possano avere danneggiato lei e il centrosinistra? E’ stata costretta a fare più interviste per tranquillizzare i ‘suoi’ che per raccontare le magagne della sanità...
"Quanto accade tra i partiti a livello nazionale non ci ha toccato, perchè Italia Viva ha appoggiato convintamente il mio nome da prima che accettassi la candidatura così come convintamente i candidati di Iv stanno lavorando all’interno della lista Civici Umbri per portare avanti il progetto che ci vede, coesi e determinati, nel rimettere al centro le persone, ascoltarne i bisogni e risolverne i problemi".
Come si fa a migliorare la sanità pubblica se mancano le risorse?
"La sanità si può migliorare riportando una governance che rimetta in sesto il sistema dei presìdi sanitari e punti sulla sanità territoriale. Le risorse mancano per tutti, ma ci sono regioni come l’Emilia Romagna che, dopo la pandemia, hanno insegnato che con la prossimizzazione della sanità si possono risolvere i problemi legati alle liste d’attesa. E quindi: prossimizzazione delle cure, valorizzazione dei territori, metodi innovativi applicati in altre regioni e soprattutto ascolto di medici e infermieri che lavorando negli ospedali spesso hanno già in mano la soluzione dei problemi".
Cosa intende fare per far restare medici e infermieri che scelgono sempre più il privato o altre regioni?
"Se ne vanno perché in Umbria sono meno pagati. Il contratto regionale non ha mai valorizzato a pieno le capacità e le competenze del personale sanitario, cosa che vogliamo fare subito".
E in che modo pensa di frenare il fenomeno della mobilità passiva in sanità?
"Il fenomeno della mobilità passiva nella sanità in Umbria supera ormai i 30 milioni. Per fermare questa tendenza occorre riportare il sistema a una gestione corretta con una rete ospedaliera fatta dai due Dea di secondo livello che operano come tali e dai Dea di primo livello che operino in un sistema coordinato ma ciascuno con la propria specificità e con particolare rilievo per le zone di Spoleto, del cratere e per tutta la Valnerina, di Orvieto per la situazione oreografica, di Assisi per i cittadini e i milioni di turisti che frequentano questa città".
Ha già un’idea nel caso dovesse vincere su chi possa essere l’assessore alla Sanità? Diciamo Tommaso Bori?
"La presidente nomina la giunta solo dopo l’eventuale vittoria, con la condivisione delle forze politiche e civiche, quindi prima arriviamo al 19 novembre. Sulla sanità voglio però essere chiara: ci metterò la faccia perché è una questione troppo importante per la vita di tutti i cittadini. Chiamerò intorno a me un pool di persone esperte e competenti che possano attivare una grande ‘terapia d’urto’ per riportare l’Umbria ad essere modello di sanità territoriale e innovativa".
Presidente, ma questa storia del sostegno dei frati francescani come l’ha presa?
"Col sorriso. Ho letto i giornali ma so bene che la Chiesa non è mai di parte, pur spronando i cattolici all’impegno politico come ‘forma più alta di carità’".
Senta sul tartufo-gate la questione sembra più di opportunità politica: lei che idea si è fatta di questa storia?
"Non faccio campagna elettorale con questa storia. Rilevo solo la mancata opportunità politica di prendere decisioni sedendo nella giunta esecutiva che assegna risorse quando queste risorse vanno a finanziare soggetti ‘vicini’ a chi le assegna. Un più corretto comporamento sarebbe astenersi o non partecipare da certe decisioni".
Mi dica almeno una cosa buona che a suo avviso ha fatto Tesei. E mi dà un aggettivo per descriverla?
"Di positivo c’è stata la valorizzazione dell’aeroporto internazionale San Francesco d’Assisi. Ora però va fatto di più per l’Intermodalità della infrastruttura. I risultati del turismo sono sotto gli occhi di tutti, con Assisi che ha fatto da locomotiva crescendo a doppia cifra e trainando il sistema regionale. Ma finora la promozione integrata turistica è mancata".
Ma Assisi alla fine darà o no il suo contributo economico all’aeroporto?
"Assisi sta già dando il suo contributo economico al funzionamento dell’aeroporto: paghiamo infatti i servizi di pubblicità e marketing negli spazi aeroportuali, così come ha chiesto e pagato il raddoppio della propria quota sociale e contribuito al ripiano delle perdite per due anni. Questo è tutto ciò che un Comune può legittimamente fare nei confronti di una società pubblico-privata come la Sase. Un Comune non può erogare contributi straordinari all’aeroporto: non lo dico io, lo scrive la Corte dei Conti".
Perché, infine, gli umbri dovrebbero votarla?
"Sono una candidata civica, umbra e con competenze tecniche su temi oggi dirimenti per il futuro dell’Umbria ed esperienza amministrativa. Propongo un progetto politico nuovo, civico e libero dalle logiche partitiche, e sostenuta da una coalizione ampia e forte, che si pone al servizio dei cittadini, che vuole riportare il governo dell’Umbria nelle mani degli umbri, togliendolo dagli appetiti dei partiti di destra che hanno smantellato la sanità pubblica e stanno portando la Regione a livelli di stagnazione economica". M.N.