DANIELE MINNI
Cronaca

Strangola la moglie in casa. Poi minaccia di uccidersi : "L’ho ammazzata io"

Lei aveva 37 anni: il corpo era disteso sul letto. Nessun segno di colluttazione. Il 48enne voleva gettarsi dal ponte. Fermato dagli agenti che l’hanno salvato. .

Lei aveva 37 anni: il corpo era disteso sul letto. Nessun segno di colluttazione. Il 48enne voleva gettarsi dal ponte. Fermato dagli agenti che l’hanno salvato. .

Lei aveva 37 anni: il corpo era disteso sul letto. Nessun segno di colluttazione. Il 48enne voleva gettarsi dal ponte. Fermato dagli agenti che l’hanno salvato. .

e Stefano Cinaglia

È scattato in serata il fermo per omidicio volontario a carico di Gianluca Romita, 48enne accusato di aver ucciso la moglie, Laura Papadia, 37 anni. Strangolamento, questa la causa del decesso. L’uomo fin dalla tarda mattinata era stato condotto in commissariato, al culmine di ore concitate e di un’ammissione: "Ho ucciso mia moglie"

La donna lasciata senza vita sul letto di casa dopo l’aggressione, poi la telefonata all’ex consorte per avvisarla del delitto, quindi la corsa verso il Ponte delle Torri, tristemente noto come meta di suicidi, per farla finita gettandosi nel vuoto e la lunga ’trattativa’ con la polizia a cui alla fine si è consegnato. "Ho fatto del male a mia moglie", così Gianluca Romita ai poliziotti. Lui originario di Milano, agente di commercio, venditore di vini; lei, siciliana, vicedirettrice di un supermercato in città. Da almeno un paio d’anni la coppia viveva in un appartamento della Rocca dei Perugini, un palazzo storico di Spoleto che si trova tra Corso Garibaldi e via Porta Fuga, in pieno centro.

Quando l’ex moglie ha chiamato le forze dell’ordine, sono scattate due perquisizioni domiciliari: una a Marzocca di Senigallia, provincia di Ancona, dove marito e moglie avevano vissuto e un’altra nell’appartamento nel cuore di Spoleto, dove è stato rinvenuto il cadavere. Soffocamento: è l’ipotesi più accreditata della causa del decesso. In casa non sono state trovate tracce di sangue e non emergerebbero segni evidenti di una colluttazione. Nessuno nel palazzo, che sorge spra dei negozi, ha sentito nulla. La dinamica esatta del delitto resta al vaglio degli inquirenti che per ore hanno passato al setaccio l’abitazione.

Sul posto gli agenti della polizia scientifica, la dirigente della squadra mobile, Maria Assunta Ghizzoni, il pm Alessandro Tana a cui è stato affidato il caso, il procuratore capo Claudio Cicchella e il medico legale, Eleonora Mezzetti. Non è ancora chiaro l’orario del decesso, ma è presumibile che l’aggressione sia avvenuta nella notte o nelle prime ore del mattino. Lui, padre di due figli avuti da precedenti relazioni, era già noto alle forze dell’ordine per un precedente d polizia: minacce agli ex suoceri. Venditore di vini per una cantina del territorio, è molto conosciuto tra i gestori dei diversi ristoranti del centro spoletino. A quanto pare di recente aveva chiesto le ferie, ma poi le avrebbe revocate.

L’azienda della catena di riferimento per la quale lavorava la vittima ha espresso cordoglio per la morte della donna , mentre il discount è rimasto chiuso ieri pomeriggio in segno di lutto. Sentito a lungo dai magistrati, Gianluca Romita avrebbe avuto un atteggiamento collaborativo, parlando di una crisi in un rapporto di coppia deteriorato. Quindi il fermo per omicidio volontario emesso dalla Procura di Spoleto. "La notizia dell’ennesimo femminicidio, il secondo dall’inizio dell’anno in Umbria, ci lascia sgomenti e addolorati – commenta la presidente della Regione, Stefania Proietti –. Una tragedia inaccettabile che impone una riflessione profonda e un impegno ancora più forte per contrastare la violenza sulle donne. Non possiamo più permettere che accadano simili atrocità". "La prevenzione – continua – passa attraverso l’educazione e la formazione, strumenti fondamentali per costruire una cultura del rispetto e della parità".