MICHELE NUCCI
Cronaca

Stretta sulle sale comunali: "Mai più spazi a iniziative razziste o neo-fasciste"

Norme inasprite nel regolamento delle concessioni approvato dalla Giunta "No di Perugia a eventi antidemocratici o che esaltino l’uso della violenza".

Approvato dalla Giunta il nuovo regolamento sull’uso delle sale di Palazzo dei Priori

Approvato dalla Giunta il nuovo regolamento sull’uso delle sale di Palazzo dei Priori

Non ci sarà più spazio nelle sale comunali per iniziative neofasciste, neonaziste e razziste, o finalizzate alla ricostruzione del partito fascista. La Giunta comunale, infatti, ha approvato la proposta di "Regolamento per la concessione in uso temporaneo delle sale comunali", avviando l’iter pre-consiliare, con "l’obiettivo di garantire una gestione trasparente e uniforme delle strutture destinate ad attività pubbliche e per vincolarne l’autorizzazione al rispetto dei valori democratici derivanti dalla Costituzione fondata sull’antifascismo".

Una stretta preventiva non ancora in vigore, però, dato che prima servirà l’approvazione del Consiglio comunale. Una decisione che non è unica nel suo genere, dato che è già stata presa in altre città italiane. Fin qui, infatti, il regolamento comunale prevedeva il divieto generico di organizzare eventi in cui venisse diffuso materiale pedoporngrafico o incentivato il gioco di azzardo ad esempio.

"Con questo atto la Giunta intende affermare con nettezza, un criterio imprescindibile – afferma una nota di Palazzo dei Priori -, secondo il quale l’assegnazione delle sale comunali dovrà essere subordinata alla sottoscrizione di una dichiarazione di adesione e rispetto dei principi costituzionali e delle norme statati, tra le quali le leggi Scelba e Mancino, e ciò permetterà, in particolare, di negare la concessione di spazi comunali a quanti propagandano ideologie neofasciste, neonaziste e razziste, o finalizzate alla ricostruzione del partito fascista. Una volta che l’atto sarà approvato dal Consiglio comunale – continua Palazzo dei Priori – non saranno autorizzati eventi su sale comunali che si ispirino e perseguano finalità antidemocratiche, che esaltino e giustifichino l’uso della violenza come metodo di lotta politica, che denigrino la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o siano atte a perseguire atteggiamenti discriminatori.

"Siamo voluti intervenire - precisa ulteriormente la sindaca Vittoria Ferdinandi - per sanare una gravissima mancanza che privava il Comune di Perugia di uno strumento normativo chiaro ed efficace a difesa dei valori della Repubblica Italiana che, non smetteremo mai di ricordare, fonda le sue radici sulla Costituzione democratica e antifascista".