
Un detenuto in cella (foto di repertorio)
Terni, 7 giugno 2016 - In mattinata si era cucito la bocca per protesta perché non andava d'accordo con i compagni di cella, poi nel primo pomeriggio ha tentato il suicidio, impiccandosi, ma è stato salvato dall'intervento degli agenti della penitenziaria: protagonista dei due episodi, avvenuti entrambi oggi, un sudamericano di 23 anni, detenuto nel carcere di Terni.
A rendere noti i fatti è il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe. Il giovane - in base a quanto si apprende - era arrivato a inizio marzo dal carcere di Firenze e aveva già mostrato un comportamento considerato intemperante e per questo nelle ultime ora era stato collocato in osservazione in isolamento.
"Ogni giorno a Terni ce n'è una, sintomatica dimostrazione di un carcere allo sbando completo", commenta il segretario regionale Sappe dell'Umbria Fabrizio Bonino. Che, insieme al segretario generale Donato Capece, rinnova la richiesta di un immediato intervento del capo dell'amministrazione penitenziaria Santi Consolo. Al momento sono 480 i detenuti ospitati nel carcere ternano, la cui sezione di media sicurezza è in condizioni definite di sovraffollamento.