Sulla sconfitta di Masciotti pesano le scelte del M5S

Un terzo non è tornato al voto e in 300 hanno la preferenza al neosindaco

Sulla sconfitta di Masciotti pesano le scelte del M5S

Sulla sconfitta di Masciotti pesano le scelte del M5S

FOLIGNO

Nella vittoria per pochi voti del sindaco uscente Zuccarini ogni manciata dipreferenze è stata decisiva e tutte le tipologie di flussi sono state importanti, alcuni a favore del vincitore, altri a favore dello sconfitto. E’ quanto rivela l’analisi dei flussi elettorali effettuata da Regione e Università degli Studi di Perugia. A favore del vincitore sono risultati i flussi che hanno determinato il maggiore astensionismo, che hanno colpito di più Masciotti, soprattutto per effetto del comportamento degli elettori del M5S, un terzo dei quali al ballottaggio ha scelto di non votare, così come avrebbe fatto anche quasi il 10% degli elettori del Pd.

Mentre nel centro destra Zuccarini ha potuto contare sul voto di pressoché tutti gli elettori di Lega e FdI del primo turno, limitando le perdite di consensi ad alcune centinaia di elettori di FI e delle Civiche (il 17% dei primi e il 12% dei secondi). A favore del candidato del centro destra ha giocato anche il cambio di voto dal primo al secondo turno, scelta fatta in particolare da un quarto degli elettori del M5S, che ha portato a Zuccarini più di 300 voti, sottraendoli a Masciotti, mentre i flussi nella direzione opposta, dal centro destra a Masciotti sono stati più contenuti (e non hanno riguardato affatto gli elettori della Lega). Nettamente a favore di Masciotti è stata invece la scelta di gran parte degli elettori dei candidati esclusi dal ballottaggio, sia quelli di Finamonti (75% a Masciotti contro 25% a Zuccarini), sia quelli di Presilla (più del 40% per Masciotti, meno di 10% per Zuccarini). Ma a Masciotti per pochi voti non è bastato.

Anche a Foligno, come a Perugia, sono stati gli elettori di Partito democratico e FdI delle Europee i più propensi a confermare il consenso anche ai candidati sindaco espressione del proprio schieramento: entrambi gli elettorati lo hanno fatto nel 95% dei casi. Al contrario, gli elettori dell’insieme delle liste di Sinistra e quelli del Movimento 5 Stelle hanno mostrato una non trascurabile propensione a votare per l’uno o l’altro dei candidati esterni ai due schieramenti, con percentuali vicine, rispettivamente, al 20% e al 17%. Scelta simile avrebbe fatto anche il 15% degli elettori che alle Europee hanno votato Azione o Stati Uniti d’Europa, i quali in quasi un caso su cinque avrebbero inoltre votato per il candidato del centro destra Zuccarini, lasciando al candidato del centro sinistra Masciotti non più di due terzi dei voti ottenuti alle Europee. Il fenomeno del voto differenziato, e più in generale il consenso dato ai due candidati autonomi dagli schieramenti principali, non sembra tuttavia aver favorito l’uno o l’altro dei due candidati ammessi al ballottaggio.