
Progetto Antognolla Il miliardario Yakunin "Pronti a portare a termine resort e ville"
Perugia, 27 aprile 2023 – Negli annunci fatti prima dell’esplosione della pandemia, l’apertura sarebbe dovuta avvenire entro il 2024.
Un traguardo difficilmente raggiungibile oggi ma il Progetto-Antognolla andrà comunque avanti. Ad assicurarlo a La Nazione è Andrey Yakunin in persona, l’investitore di private equity, britannico di origine russa che, archiviata la ’disavventura’ avuta in Norvegia (fu fermato dalle autorità locali perché sorpreso a far volare un drone durante la sua spedizione alle Isole Svalbard, drone poi dimostrato essere innocuo: veniva utilizzato solo per scattare foto), si è ora praticamente stabilito in Umbria proprio per seguire da vicino lo sviluppo del progetto ad Antognolla, circondato dall’ormai celebre e collaudato campo da golf e dalle 71 camere di lusso destinate a una clientela internazionale di altissimo livello.
"Il ventaglio di attività offerto dall’hotel superlusso di Antognolla, incentrato sulla sostenibilità e gestito da Six Senses – spiega Yakunin – , sarà pienamente in linea con il nuovo profilo del cliente post pandemia: tanta natura, strutture per il relax e lo smart working, stiamo facendo arrivare la fibra da Pierantonio, e attività all’aperto. Ma anche la possibilità di produrre delle bottiglie di vino, di altissima qualità magari con una etichetta personalizzata. Cosa che alla nostra clientela, specialmente agli americani, pensiamo piacerebbe moltissimo. Ovviamente senza dover seguire il vigneto nelle varie stagioni. A fare tutto questo sarà un apposito team coordinato dal celebre enologo di fama internazionale Cotarella".
Quindi, ricapitolando: per i super ospiti del Centro ci saranno anche percorsi tra i boschi, a piedi e in bici e un esclusivo campo da golf, quello già esistente dall’architetto Robert Trent Jones II, un 18 buche che ha già vinto per due volte il riconoscimento come “Miglior campo da Golf” ai World Golf Awards.
"Vogliamo creare valore aggiunto al territorio. L’idea – spiega ancora Yakunin –, è di far conoscere a ospiti e acquirenti delle ville il valore dell’artigianalità locale, come ad esempio quella dei ceramisti di Deruta. Ma pensiamo anche a una formazione specifica del personale con interazioni con l’Università per Stranieri per quanto riguarda la lingua o gli istituti professionali. Nel segno della più totale sostenibilità: ambientale, energetica e sociale".
Contatti avviati, al momento, ma ancora nulla di formalizzato. La certezza ad oggi è che l’hotel superlusso sarà gestito dal partner Six Senses, marchio di alto livello della catena alberghiera di superlusso quotata a Londra, la “Intercontinental Hotel Group”.
"Il cantiere che ultimerà Antognolla aprirà a breve, entro maggio", assicura Yakunin che snocciola nomi di imprese coinvolte nella costruzione in arrivo anche dal nord Italia e dalla Toscana.
Appassionato di sport estremi, e di droni, in questo periodo non si è ancora accontentato di giocare a golf.
"Antognolla –spiega – è il più importante degli investimenti nel portfolio di VIYM. Gli altri progetti in corso sono in Svizzera. Quello che avevamo avviato in Austria è stato chiuso con successo alcuni anni fa, ma è su Antognolla che voglio concentrarmi ora".
E una volta portato a termine l’intero progetto Yakunin resterà o magari venderà come ha fatto il suo connazionale Evgeny Lebedev con il castello di Procopio? "Vedremo. Ma c’è una differenza tra Procopio e Antognolla: il primo è una casa di villeggiatura privata, anche molto grande, mentre la nostra è una struttura commerciale. E’ possibile che arrivino magari altri partner. Intanto ci interessa portare a termine il progetto. E sperare che dall’aeroporto di Perugia si avviino collegamenti con un hub come Francoforte".
Ma i facoltosi ospiti e acquirenti cui Antognolla punta non viaggiano con aerei privati? "Anche, ma non solo". "Vedrete. I primi contratti di acquisto – confida uno dei più stretti collaboratori di Yakunin – sono già in itinere..."