ALESSANDRO ORFEI
Cronaca

Superbonus 110%, arrivano le assunzioni

Saranno a tempo determinato e part-time, non rinnovabili. Obiettivo: sostenere gli uffici dalle richieste di accesso alle agevolazioni

di Alessandro Orfei

Assunzioni a tempo determinato e parziale, per un anno non rinnovabili, per far fronte alle esigenze del ‘Bonus 110’. L’assessore all’Urbanistica, Marco Cesaro, scopre le carte sulle prossime mosse che ha in mente per rendere più fruibile l’iniziativa del ‘bonus 110’, che sta mettendo sottopressione gli uffici di tutti i comuni italiani, compreso Foligno. Il Consiglio comunale si è occupato ieri del tema, discutendo due mozioni, una del centrosinistra e una dei Cinque stelle, senza trovare l’unità, pur concordando sulla bontà del provvedimento governativo. La maggioranza ha proposto una profonda riscrittura dell’atto del centrosinistra, che non è piaciuta ai firmatari i quali, prima hanno provato a ritirarla e poi non hanno partecipato al voto.

"Emendamento autocelebrativo, un atto riscritto tenendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi: la realtà è ben diversa", è stata l’accusa del consigliere Dem, Elia Sigismondi. "Testo stravolto", ha detto Mario Gammarota, di Foligno 2030. Bocciato invece l’atto del M5S, che ha incontrato 7 voti favorevoli e 15 contrari. Il documento approvato impegna sindaco e giunta a provvedere alle assunzioni, "nel rigoroso rispetto dei limiti e delle procedure stabilite dalla legislazione nazionale e locale vigente, sempre nell’ottica della salvaguardia del Bilancio". Altro impegno è quello di attivarsi "affinché il Governo provveda, con la massima urgenza, ad incrementare il fondo istituito dalla legge di Bilancio 2021 in favore dei Comuni per gli oneri delle assunzioni". Per le assunzioni, è al vaglio degli uffici un avviso di selezione per la graduatoria.

Mancherebbe però un "decreto di prossima emanazione" da parte del ministero dello Svilippo, per l’assegnazione delle risorse. Intanto i numeri illustrati dall’assessore Cesaro nel suo intervento sono sicuramente impegnativi per le strutture. Per quanto riguarda le richieste di accesso agli atti si è passati, dal triennio 2014- 2019 con 59 istanze, alle 80 dal 2017 al 2019, al 2020 con punte di 150 al mese e con il mese di dicembre dove si è registrato un aumento del 150 per cento rispetto al primo biennio preso in esame. Il tutto per due accessi ogni ora, perché "anche nel ricevere il pubblico siamo in difficoltà a causa del Covid". Il tutto con la sottolineatura che "l’impostazione dei lavori dei nostri uffici era all’anno zero e ci siamo messi al lavorare. L’eccezionalità non è il provvedimento ma il numero delle pratiche".