REDAZIONE UMBRIA

Supermercato di quartiere "Socialità spesa a km zero, economia circolare"

"Le imprese partecipative rappresentano la risposta alla desertificazione sociale e commerciale di vie e borghi; sono un modello che i...

"Le imprese partecipative rappresentano la risposta alla desertificazione sociale e commerciale di vie e borghi; sono un modello che i...

"Le imprese partecipative rappresentano la risposta alla desertificazione sociale e commerciale di vie e borghi; sono un modello che i...

"Le imprese partecipative rappresentano la risposta alla desertificazione sociale e commerciale di vie e borghi; sono un modello che i cittadini possono adottare per prendersi cura di sé stessi e delle loro comunità". Nei giorni scorsi 27 persone hanno costituito Coop 06124 Società Cooperativa Sociale che si occuperà di riaprire e poi di gestire un supermercato collaborativo di quartiere in via Birago. Un percorso che nasce da lontano e si inserisce nel solco del lavoro di animazione sociale che C.A.P. 06124 Aps ha avviato ormai diversi anni fa e che, nel tempo, ha visto poi la collaborazione di altre associazioni.

"La costituzione della cooperativa – dicono gli organizzatori – è il frutto di un progetto partecipativo e del lavoro nel tempo di tante persone e associazioni, che hanno saputo attrarre energie e talenti, mettendoli al servizio di quello che pensiamo diventerà un modello di economia sociale per la città di Perugia e oltre". Primo progetto sarà quello di aprire un negozio di quartiere che prevede la collaborazione fattiva di produttori e consumatori: un supermercato collaborativo, basato sulla cooperazione degli attori coinvolti, che punta allo sviluppo di una filiera capace di rispondere ai bisogni di tutti i portatori di interesse. Il nuovo spazio sarà un luogo dove il cibo non rappresenterà lo strumento per generare profitti, ma il mezzo per garantire da un lato la sostenibilità economica alle piccole aziende agricole e dall’altro prodotti di qualità a un giusto prezzo per i consumatori. Un modello che sin dalla sua fase progettuale ha visto un lavoro tecnico e scientifico da parte del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali (DSA3) dell’Università e di CIA Umbria, partner dell’iniziativa.