Aumenta l’imposta di soggiorno per i turisti che arrivano a Perugia e decidono di soggiornare in strutture private come affittacamere, B&B, case e appartamenti privati. L’imposta passa infatti da 50 centesimi a 1,50 euro al giorno per persona. E da dicembre scompare anche la riduzione del 50% della tassa per chi soggiorna nel capoluogo per più di tre giorni. E’ quanto ha stabilito la Giunta comunale mercoledì scorso, nella delibera in cui vengono approvate le tariffe per l’anno 2025. Tariffe che rimangono invariate per tutte le altre categorie: negli alberghi si continuerà a pagare da 0,50 (1 stella) fino a a 2,50 euro (5 stelle) al giorno per persona. Nessuna variazione neanche per gli agriturismo: anche qui si va dai 50 centesimi ai 2,50 euro massimo. Nelle residenze d’epoca si continuerà a pagare 2,50 euro al giorno, mentre 1 euro resta per le case religiose di ospitalità e i Centri soggiorno studi.
Va detto che il capoluogo è una delle città in cui la tassa di soggiorno è tra le più basse e grazie alla quale il Comune ricava circa un milione di euro all’anno. La scelta è stata dettata probabilmente dalla grande domanda di affitti per le case private, che vengono locate con piattaforme o in maniera privata. E probabilmente anche per far fronte ai tagli dei contributi del Governo che per il Comune di Perugia dovrebbero aggirarsi sui 4 milioni di euro.
Proprio nei mesi scorsi sono state approvate alcune modifiche al regolamento comunale per questa imposta. La modifiche apportate al regolamento prevedono infatti alcuni elementi di novità. Una quota non inferiore al 40% andrà destinata per interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali della città. Una parte non inferiore al 20% sarà stanziata per interventi e servizi di informazione, accoglienza e promozione turistica. La parte non superiore al 30% degli introiti servirà per interventi di sostegno alle strutture ricettive attraverso contributi all’organizzazione degli eventi culturali, festival e manifestazioni di carattere nazionale e internazionale. E ancora: una quota non superiore al 10% per interventi di finanziamento di iniziative culturali di interesse turistico. E sarà la Giunta comunale in sede di rendiconto di gestione, adotta la deliberazione con la quale relaziona e rendiconta l’utilizzo dei proventi derivanti dall’imposta di soggiorno secondo i vincoli di destinazione stabiliti in sede di bilancio preventivo.
Michele Nucci