Un bilancio di previsione con le tasse comunali al massimo e una pressione fiscale che continua a fare degli orvietani i contribuenti tra i più tartassati dell’Umbria. Sono oltre dieci anni che le aliquote comunali continuano ad essere al massimo consentito dalla legge, ma nell’anno che sta per iniziare anche la tassa sui rifiuti aumenterà ancora del 10%.
Mentre altre città come Todi varano un piano straordinario di riduzione fiscale per abbattere la pressione su alcune categorie come le nuove attività che apriranno i battenti al centro, ad Orvieto si procede nella direzione opposta.
Una posizione molto netta contro i contenuti del bilancio di previsione 2025 viene espressa dalla consigliera comunale di Proposta civica, Roberta Palazzetti (foto): "La Giunta ha già bocciato una nostra mozione che destinava l’aggio derivante dalla discarica a riduzione della Tari e ha detto di utilizzare i circa 600mila euro di fondi per finanziare la spesa corrente, cosa secondo noi impropria date le specifiche direttive della legge regionale. Abbiamo presentato un emendamento che puntava a ridurre le tariffe Tari del 2025, riducendo in misura minima le spese correnti del Comune. Nello specifico, si trattava di ridurre le spese per Servizi Istituzionali, Generali e di Gestione da 6 milioni e 216 mila euro a 6 milioni, ridurre le spese correnti per Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali da 1 milione e 540 mila euro a 1 milione e 400 mila. Insomma, si trattava di una semplice richiesta di efficientamento nelle spese che, se ben programmata ad inizio anno, può realizzarsi".
"Ed ecco che, di nuovo, si materializza quello che a nostro avviso è un altro pasticciaccio-aggiunge Palazzetti, l’emendamento viene respinto dai dirigenti dei settori interessati al taglio, sostenendo che tutte le risorse previste in bilancio sono “destinate a finanziare spese obbligatorie, con vincolo di destinazione, o non comprimibili“. Niente di tutto ciò era deducibile dal bilancio presentato dove solo una piccola frazione delle spese previste era impegnata. Nè, ovviamente, ci è stata data alcuna ulteriore spiegazione o dettaglio di quali siano le spese intoccabili e incomprimibili".
Cla.Lat.