SOFIA COLETTI
Cronaca

Teatro Andò porta ’Sarabanda’ al Morlacchi

Il grande regista in scena a Perugia questo week-end, da venerdì a domenica, con l’ultima opera di Ingmar Bergman

Il grande regista in scena a Perugia questo week-end, da venerdì a domenica, con l’ultima opera di Ingmar Bergman

Il grande regista in scena a Perugia questo week-end, da venerdì a domenica, con l’ultima opera di Ingmar Bergman

"Sarabanda è l’opera più radicale di Bergman e sembra riconsiderare i grandi quesiti che il maestro svedese aveva affrontato nelle pellicole precedenti. Anche se è ritenuto un sequel di Scene da un matrimonio, a ben vedere è un film del tutto autonomo". Con queste parole Roberto Andò, grande e raffinato regista del cinema italiano,come testimoniano “L’abbaglio“ e “La Stranezza“ racconta la sua nuova avventura in teatro. “Sarabanda“ l’ultima opera di Ingmar Bergman che Andò porta in scena al teatro Morlacchi da venerdì a domenica con un cast d’eccezione composto da Renato Carpentieri, Alvia Reale, Elia Schilton e Caterina Tieghi (nelle foto). A distanza di un anno dall’intenso e potente “Clitennestra“ Andò torna al Morlacchi con una sorta di testamento artistico del maestro svedese che torna qui a parlare dei protagonisti di Scene da un matrimonio diventati, trent’anni dopo, più maturi ma anche più spietati.

"Bergman – racconta Andò – girò il film Sarabanda nel 2003 con una telecamera digitale, affidandolo a due attori simbolo della sua filmografia come Erland Josephson e Liv Ullmann. È concepito in dieci scene in cui, volta per volta, si avvicendano due dei quattro personaggi che ne compongono il disegno. Una struttura musicale che allude alla sarabanda, una danza per coppie solenne e lasciva che venne proibita nella Spagna del sedicesimo secolo, per poi essere adottata da grandi compositori come Bach o Handel. La famiglia, la solitudine, l’arte come possibile redenzione, la vecchiaia, la morte sono alcuni dei temi attorno a cui ruotano i dialoghi di quella che si può definire una vera e propria pièce di teatro". Insomma un testo scomodo, nella sua cruda onestà, una danza di parole, silenzi e gesti in cui tornano a incontrarsi – a trent’anni di distanza – i personaggi di Scene da un matrimonio. Il loro è un ultimo confronto che, in presenza di un figlio e di una nipote, evidenzia le tante sfumature delle relazioni umane e familiari e la loro capacità di generare rimpianti, rimorsi, rancori: il mistero dell’amore e dell’odio, l’inevitabile conflitto tra genitori e figli, tra indifferenza e attaccamento morboso, la vecchiaia, l’angoscia degli ultimi giorni, lo scenario della vita, sempre troppo grande per la debolezza umana. I biglietti si possono prenotare allo 075.57542222 o acquistare al Botteghino del Morlacchi e on line su www.teatrostabile.umbria.it.

S.C.