La neogovernatrice Stefania Proietti lunedì aveva annunciato che avrebbe chiamato a Palazzo Chigi per chiedere un incontro con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ed esporle le questioni più urgenti dell’Umbria. E invece la premier l’ha bruciata sul tempo e ieri le ha telefonato per rivolgerle le proprie congratulazioni e un cordiale augurio di buon lavoro dopo il suo insediamento". Questo ha fatto sapere proprio l’ufficio comunicazione della presidente del Consiglio, aggiungendo che "Meloni ha invitato Proietti a Palazzo Chigi per un incontro in cui affrontare i temi di interesse comune e generale". A Palazzo Donini però ’leggono’ la mossa romana, come un ’tentativo di uscire dall’angolo’, proprio per l’annuncio che aveva fatto la governatrice, aggiungendo un elenco lungo così di lettere per chiedere incontri ai singoli ministri.
Nel frattempo prosegue l’iter "chiudere le pratiche" relative agli altri incarichi della Proietti. La quale rimarrà sindaca di Assisi e presidente della provincia di Perugia fino a fine dicembre quando, per il procedimento di decadenza, subentreranno i vice. È quanto emerso dall’ultimo Consiglio comunale di Assisi nel quale la governatrice ha riferito dell’insediamento a Palazzo Donini. "L’elezione a presidente della Regione - ha detto Proietti - ci riempie di orgoglio perché è stata data fiducia a chi ha amministrato per otto anni e alla città di Assisi. Sarò la Presidente di tutti gli umbri e di tutte le umbre, anche di quelli che non si sono recati alle urne, e impronterò i miei rapporti sulla base della collaborazione istituzionale tra Comuni ed Ente regionale. In questo momento sarò chiamata a un impegno più grande, a pensare a una famiglia più grande, che trova le sue radici nell’Inno di Italia con i suoi ideali e anche nell’Inno di Assisi con i suoi richiami ai valori della città serafica".
Proietti ha intanto concluso il giro di consultazioni con i partiti per la formazione della Giunta e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare a una sintesi: due saranno gli assessori del Pd, uno ciascuno per le altre liste che hanno eletto (Avs, Umbria Domani e 5Stelle). Anche se non sono escluse sorprese.