LUCA FIORUCCI
Cronaca

Telefoni, pc e carta di credito. I dubbi sulla morte di Andrea

Le numerose sim acquistate in blocco e la pista delle criptovalute. La squadra mobile al lavoro per risolvere il giallo. La famiglia non crede al suicidio.

Andrea Prospero, lo studente di Lanciano di 19 anni, è stato trovato morto in un appartamento affittato in centro a Perugia, poco lontano dallo studentato dove era alloggiato

Andrea Prospero, lo studente di Lanciano di 19 anni, è stato trovato morto in un appartamento affittato in centro a Perugia, poco lontano dallo studentato dove era alloggiato

Le sim telefoniche, comprate a quanto pare in blocco. I cinque cellulari con almeno uno dei quali avrebbe utilizzato almeno un trentina delle sim che sono state trovate. Il computer, la carta di credito intestata a una persona inesistente e quella di un giovane umbro, rivenuta nel b&b. Ruota intorno a questi elementi il mistero della morte di Andrea Prospero, lo studente 19enne di Lanciano, trovato cadavere il 29 gennaio, nella camera presa in affitto nel centro storico opo cinque giorni di ricerche. La Procura avrebbe sentito l’intestatario della carta, che risulta persona informata dei fatti, mentre si attende l’esito degli accertamenti tecnici sui telefoni per aggiungere tessere al mistero sulla morte dello studente di informatica. Ucciso da un malore, secondo una prima ricostruzione del medico legale, forse causata dai farmaci che avrebbe ingerito in maniera “indiscriminata“. Saranno gli esami tossicologici a dirlo. Mentre le indagini della squadra mobile potranno chiarire anche come quei farmaci, acquistabili con prescrizione medica, fossero arrivati nella disponibilità del ragazzo che non era sottoposto a terapie di questo tipo. Forse, anche i medicinali arrivano dalla rete, dove, è una delle possibilità, potrebbe trovarsi la ragione della morte. Ci sarebbe una pista che porta alle criptovalute, attività non per forza illecita, ma anche la possibilità che sim e telefoni possano essere serviti ad altro. Per i familiari, vista la sua bontà d’animo, potrebbe essere stato tirato dentro a qualcosa da cui non è stato in grado di uscire. Per genitori e fratelli il suicidio non è credibile.

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