Foligno, 8 gennaio 2023 - Si chiama ’’Arcadia’’ ed è, anzi sarà, visto che non è stata ancora inaugurata per intoppi burocratici, l’ultima ’scialuppa di salvataggio’ che la Cominutà La Tenda - cooperativa sociale attiva dall’inizio degli anni Ottanta sul fronte dei minori a rischio e delle dipendenze - lancia sul territorio. ’’Arcadia’’ avrebbe dovuto aprire il primo dicembre scorso, dopo che la pandemia ne aveva ulteriormente rallentato l’iter (iniziato nel 2017) ed ora, ad un passo dal traguardo, un nuovo stop che i responsabili della comunità auspicano possa essere superato al più presto.
Anche perché dal territorio umbro arriva un grido d’aiuto che riguarda i minori e che non può essere ignorato (lo dicono gli episodi allarmanti degli ultimi anni, come la ’baby gang’ di Terni per citare l’ultimo) e la nuova comunità in attesa di apertura - con 6 posti disponibili per ragazzi dagli 11 ai 18 anni - intende proprio rispondere a questa emergenza. "Arcadia – spiegano Enrico Mancini, direttore scientifico e psicoterapeuta della cooperativa sociale La Tenda e Massimo Costantini, presidente e responsabile delle reti sociali e dei rapporti istituzionali – è una realtà nuova e al momento unica in Umbria, con sede già pronta a Spello. Abbiamo assunto e formato un gruppo di 8 professionsti, con due psicologi, uno psichiatra, sei educatori, due operatori socio-sanitari e in futuro ci sarà anche un infermiere, persone già esperte e preparate con le quali abbiamo già iniziato un lavoro preliminare. Come gruppo questi operatori si incontrano da 2 anni per capire come gestire al meglio i ragazzi. La nuova comunità prevederà percorsi di 6 mesi dopo l’accoglienza, rinnovabili per un massimo di altri 6, anche perchè l’obiettivo non è quello di sostituire le famiglie".
Non a caso l’attivazione contemporanea della ’rete sociale’ , ovvero tutti gli altri supporti esterni alla comunità, andrà ad integrare il percorso, mettendolo a fuoco nelle sue articolazioni. Quello che viene definito ’sensation seeking’, termine inglese con cui viene definita la ricerca di sensazioni forti, è un terreno che genera i disagi più disparati. "Disagi – aggiungono Mancini e Costantini – che possono includere droga e alcolici ma anche autolesionismo, disturbi alimentari o dipendenze come quelle da gioco o da computer. Il tratto saliente oggi è l’autodistruttività. Negli ultimi 5-6 anni ci sono stati anche da noi diversi casi di ’hikikomori’, adolescenti che si isolano e si chiudono nella propria stanza per interi periodi. E con la pandemia i fenomeni di disagio sono aumentati. Per questo è ormai da qualche anno che si sta ragionando con Regione e Asl2 per aumentare le risposte di fronte a emergenze crescenti (che a volte sfociano anche nella violenza ndr). Noi abbiamo intercettato l’ingigantirsi del problema prima della pandemia, tanto che il percorso per creare questa nuova comunità, Arcadia, è iniziato nel 2017, poi con il lockdown tutto si è rallentato a livello procedurale, mentre in contemporanea il disagio cresceva.
Ora, visto quello che registriamo quasi quotidianamente, sarebbe fondamentale accelerare l’avvio di questa comunità per minori, che verrebbe a cadere in una contingenza storica puntuale. Il 10 gennaio avremo un incontro con i vertici dell’Asl2 e ci auguriamo che tutto si sblocchi. Noi abbiamo già avuto l’accreditamento dalla Regione – concludono Mancini e Costantini – e quello che manca è solo la firma della convenzione da parte della Asl2. Non ci sarebbe neppure un aggravio di costi perchè al momento i ragazzi da seguire vengono comunque inviati fuori regione con spese anche maggiori. Avere una risposta sul territorio sarebbe un vantaggio".