
Terni, 5 novembre 2015 - Si nascondeva a Terni, ospitato da parenti in un appartamento del centro, il boss emergente della camorra di Forcella, Pasquale «Lino» Sibillo. E’ stato catturato mentre si trovava in auto con un familiare, nei pressi dell’abitazione. Al momento del fermo ha cercato di sviare gli agenti della squadra mobile di Napoli, che lo pedinavano in collaborazione con i colleghi dello Sco e quelli della mobile ternana diretta da Alfredo Luzi. È stato tradito da un tatuaggio a un avambraccio, raffigurante delle carte da gioco: agli agenti ha fornito documenti falsi ma un poliziotto gli ha alzato il maglione scoprendo il tatuaggio. La polizia lo seguiva da alcune ore e lui non ha opposto resistenza. Non aveva né soldi, né armi. Perquisizioni sono andate avanti fino in tarda serata nei locali che il boss avrebbe frequentato almeno per qualche giorno. Al vaglio la posizione di chi gli ha fornito appoggio, due i parenti identificati. Non si escludono collegamenti con parenti di appartenenti al clan che sarebbero detenuti a Sabbione. Su Sibillo, 24 anni appena ma un curriculum criminale da brividi, pendeva una ordinanza di custodia in carcere richiesta dai pm della Dda, Henry John Woodcock e Francesco De Falco e del procuratore aggiunto Filippo Beatrice. Erede dei Giuliano assieme alle famiglie Brunetti e Amirante, era latitante da giugno. Accusatodi omicidio, tentato omicidio e associazione mafiosa lo cercavano non solo polizia e carabinieri ma anche i killer dei clan rivali. L’estate scorsa si sono verificati a Napoli una serie di fatti di sangue tra cui tre omicidi che, secondo gli inquirenti, coinvolgono da un lato il clan Sibillo e i suoi alleati e, dall’altro, le famiglie Del prete e Baldassarre tradizionalmente legate al clan Mazzarella. E’ del 2 luglio scorso l’uccisione del fratello del boss, Emanuele, proprio per dare un segnale a Pasquale. E fu lo stesso capo del clan a portare il fratello morente in ospedale, lasciandolo fuori dal pronto soccorso. La vendetta si sarebbe poi consumata a fine luglio con altri due omicidi. Sibillo si è allontanato dalla sua abitazione napoletana la notte del 9 giugno scorso, poco prima che scattasse il blitz che ha portato in carcere una cinquantina di affiliati a cosche di Forcella poi diventate note come ‘la paranza dei bambini’, il cartello giovanissimo che nel centro storico napoletano prova a contrastare clan storici. Pasquale Sibillo è ritenuto uno dei più spietati killer di camorra degli ultimi anni.