REDAZIONE UMBRIA

Terni: assoluzioni per la Giunta Di Girolamo riscrivono la storia amministrativa

La Corte dei Conti assolve la Giunta Di Girolamo, riabilitando gli amministratori di Terni dopo anni di inchieste.

Francesco Filipponi

Francesco Filipponi

La storia politica di Terni è stata condizionata da inchieste giudiziarie penali e amministrativo-contabili; i cittadini non hanno potuto capire, nell’immediatezza dei fatti, la bontà delle azioni di amministratori che ora, dopo anni, vengono riabilitati. Cittadini che poi diedero fiducia ad altre coalizioni politiche". Così Francesco Filipponi, neoconsigliere regionale del Pd, dopo l’ennesima assoluzione della Giunta Di Girolamo, stavolta della Corte dei Conti in relazione al dissesto del Comune, decretato nel 2018 mentre l’amministrazione fronteggiava l’inchiesta Spada, sugli appalti, finita anch’essa con tutte assoluzioni. "L’ultima pronuncia della Corte d’Appello della Corte dei Conti – afferma Filipponi – riscrive postuma la storia amministrativa della città e riabilita anche dal punto di vista contabile, dopo quello penale, gli amministratori dell’epoca. Rimane il pesante carico psicologico che ha gravato su queste persone, per 5 anni a livello penale e per 8 sul fronte contabile".

Storia lunga quella delle inchieste, finite in assoluzioni, che hanno travolto le ultime Giunte di centrosinistra, Raffaelli e Di Girolamo: dall’inceneritore Asm agli appalti comunali, dai Boc al dissesto, dalla discarica di Valle alla Provincia (a guida Polli).

"E’ un fatto che tutti gli amministratori di centrosinistra coinvolti in procedimenti penali e amministrativo-contabili siano stati assolti".

Cosa ricorda del caso Boc (Buoni ordinari comunali)?

"Lo ricordo bene perché fu coinvolta mia madre, consigliera nella seconda Giunta Raffaelli. Tutti assolti in primo grado, i consiglieri di maggioranza, dalla Corte dei Conti e poi in appello dopo il ricorso della Procura contabile. Non c’erano le assicurazioni e ognuno pagò di tasca propria le spese di tutela legale. La stessa vicenda interessò dopo il Comune di Perugia ma in quel caso non si andò mai a giudizio. Tornando al dissesto di Palazzo Spada, sottolineo la vicenda di Motefalco, Comune gestito da quella che poi è stata la presidente della Regione, Donatella Tesei. A fronte di un procedimento di riequilibrio finanziario con l’intervento del commissario ad acta nominato dalla Prefettura di Perugia, la Procura contabile non emise nemmeno un avviso".

Perché non riuscì il riequilibrio del Comune di Terni?

"Quegli stessi amministratori che tentarono il riequilibrio finanziario erano al contempo indagati per la questione appalti, ad alcuni erano stati sequestrati pc e tablet, su di loro venne esercitata una pressione psicologica tale da non permettere di salvare l’ente dal dissesto. Mai registrata una vicenda analoga in Umbria"

Lei in quella tempesta fu nominato capogruppo del Pd, chi glielo fece fare?

"Camminando in centro, ci gridavano “ladri“. In famiglia mi dissero che ero un folle ad accettare l’incarico: avevo 29 anni, ero alla prima esperienza politica e sostituivo Andrea Cavicchioli, ex presidente della Provincia e parlamentare, che si dimise. A posteriori, vado fiero di quella scelta".

Stefano Cinaglia