“Breaking Bread“, spezzare il pane. Un gesto di condivisione, solidarietà, attenzione. Un gesto che assume ancora più significato oggi, con la guerra tra Israele e la Palestina. “Breaking Bread“ è il titolo dell’edizione numero 19 del Terni Film Festival. La rassegna, diretta da Moni Ovadia, è nata del 2005 "per favorire – dicono gli organizzatori – il dialogo tra popoli e religioni attraverso l’arte cinematografica". L’apertura ieri pomeriggio, proprio con il documentario che, appunto, ha dato il titolo a questa edizone del Festival, firmato da Beth Elise Hawk: è il racconto della storia della prima araba a vincere Masterchef in Israele e di come, attraverso il cibo, possa passare la pace. "Proprio a Israele e Palestina era stata dedicata questa edizione ben prima della tragedia che si è scatenata il 7 ottobre – sottolineano gli organizzatori –. In occasione degli ottocento anni dalla nascita del Presepe a Greccio è stato infatti deciso di dedicare il focus a Betlemme, la “Casa del pane”. Tra i protagonisti di questa edizione ci saranno quindi registi israeliani e palestinesi, che si incontreranno sul palco del festival per lanciare segnale di speranza".
A inaugurare il Terni Film Festival è stato Abel Ferrara, regista, sceneggiatore e attore statunitense, autore di pellicole come “Il cattivo tenente“, “Fratelli“, “Mary“ (presentato alla prima edizione della kermesse, nel 2005) e “Pasolini“. Un’icona del cinema mondiale che ieri ha portato in anteprima “Padre Pio“, interpretato da Shia LeBouf. Il film di Ferrara ha aperto anche il focus francescano che prosegue oggi con il film, fuori concorso, “La Stella di Greccio“ (per la regia di Arnaldo Casali, direttore generale del Festival) e si chiuderà domenica 19 con “Chiara“ di Susanna Nicchiarelli.
La serata di ieri si è conclusa al cinema Politema (che ospita la gran parte degli eventi) con “Molto dolore per nulla“ di Luisa Borini: pellicola che ha aperto un altro focus a cui gli organizzatori tengono molto, quello sulla violenza di genere. Borini, che è nata a Terni e vive a Bologna, ha presentato per la prima volta nella sua città il monologo sulle dipendenze affettive in forma di stand-up comedy, che sta riscontrando un grandissimo successo. L’attrice è inoltre interprete di santa Chiara nel film La Stella di Greccio. Alla violenza di genere e alla condivisione del pane è infine dedicata la suggestiva mostra di Danilo Malatesta, inaugurata nel pomeriggio di ieri al Cenacolo San Marco. Il Festival prosegue anche oggi (e fino a domenica 19): appuntamento al 16.30 al Secci con il recital “Il profeta scorretto“, un omaggio a Giorgio Gaber portato in scena dall’attore ternano Riccardo Leonelli con Emanuele Cordeschi. Alle 19.15 si torna al Politeama per l’anteprima assoluta de “La stella di Greccio“.