Terni, 10 luglio 2020 - “L'effetto letale del metadone su Flavio e Gianluca è conseguenza della alta concentrazione della sostanza: il metadone che viene spesso utilizzato nei tossicodipendenti può avere una potenzialità letale se assunto da soggetti privi di tolleranza agli oppioidi”. Lo scrive il gip Barbara Di Giovannantonio nell'ordinanza con cui convalida l'arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere, per Aldo Maria Romboli, il ternano di 41 anni, tossicodipendente in cura al Sert, che ha fornito la letale dose di metadone, diluito in acqua, a Flavio Presuttari di 16 anni e Gianluca Alonzi di 15, morti nel sonno in conseguenza dell'assunzione.
“Quindi in soggetti non tossicodipendenti – scrive ancora il gip – l'efficacia della sostanza è tale che anche una minima quantità può determinare il decesso. Flavio e Gianluca erano ragazzi di appena 16 e 15 anni e non tossicodipendenti, per cui anche l'assunzione di una bassa concentrazione di metadone diventava per loro potenzialmente letale”.
“Il Romboli era ben consapevole della minore età dei due ragazzi – osserva ancora il giudice – che frequentava da tempo, ma aveva, secondo la sua prospettazione, sottovalutato gli effetti di quel dosaggio sulle loro persone, vedendoli robusti di corporatura”. Confermata la ricostruzione della immane tragedia: la cessione della bottiglietta di acqua e metadone al prezzo di 15 euro e il malore accusato dai due ragazzini già sul campetto di calcio, prima di rientrare a casa. Romboli, che avrebbe anche prospettato il suicidio e che i carabinieri trovarono in grave stato di prostrazione al momento del fermo, emerge ancora dall'ordinanza, vendeva il metadone che gli forniva il Serd per procacciarsi denaro per comprare cocaina, da cui è dipendente.
"I due ragazzi inoltre erano forse convinti di avere acquistato e assunto codeina mentre invece si trattava, appunto, di metadone". È l'ipotesi formulata dal gip.
Stefano Cinaglia