Norcia, 8 anni fa il terremoto. “Stanchi di ritardi e promesse, vivere qui è molto difficile”

Il Comitato Rinascita scrive in cinque pagine ciò che non va, proponendo soluzioni: "L’ospedale è un miraggio, il Polo scolastico dimenticato. E il turismo? Snobbato..."

Norcia, otto anni dal terremoto

Norcia, otto anni dal terremoto

Perugia, 24 agosto 2024 – «I cittadini di Norcia sono stanchi dei ritardi. E’ necessario che lo Stato, nelle sue varie articolazioni si concentri maggiormente nelle zone degli epicentri sismici, quelle dove la vita risulta più drammatica e dove la speranza di un futuro migliore diventa sempre più flebile, superando le pastoie burocratiche e gli eccessivi vincoli , mettendo a disposizione più professionisti volti a snellire le pratiche e le esigenze dei cittadini. Ma anche aiutando i piccoli comuni e le diocesi a portare avanti le opere pubbliche, i servizi, i beni culturali ed ecclesiastici, avvalendosi di centrali di committenza specifiche che li supporti".

Alle 3.36 di otto anni fa (2016), un terremoto del sesto grado della scala Richter colpiva l’area dei Sibillini provocando 299 morti con 238 persone che furono estratte vive da sotto le macerie. Amatrice, nel Lazio, fu rasa quasi al suolo, tantissimi danni in tutta l’area e gravi conseguenze ci furono anche per Norcia, Cascia e i paesi intorno come Castelluccio. Che poi subirono il colpo di grazia il 30 ottobre successivo, con una scossa di magnitudo 6,5.

Oggi il Comitato Rinascita Norcia scrive una lettera di 5 pagine inviata a presidente della Repubblica, del Consiglio e giù giù fino al Comune. Lamentando ritardi e inefficienze. "Se da una parte è finalmente partita la ricostruzione privata – scrive il Comitato –, dobbiamo purtroppo costatare che le frazioni più danneggiate sono ancora un cumulo di macerie. Dobbiamo evidenziare i gravi ritardi nell’opera di ricostruzione dei beni pubblici ed ecclesiastici, ma anche di numerose attività economiche. Non ha un senso logico che vengano ricostruite le case, ma allo stesso tempo non vengono ricostruite le strutture pubbliche che ospitano importanti servizi e istituzioni, che forniscono risposte ai bisogni delle persone. A nostro avviso, va rivista la modalità di intervento a sostegno delle zone terremotate. Non si comprende ad esempio – aggiungonmo i cittadini – perché non viene presa in considerazione la normativa del sisma del 1997 dell’Umbria- Marche che dava queste priorità. Come Comitato, non comprendiamo i toni trionfalistici che alcuni politici e amministratori usano nel parlare di una ricostruzione in fase avanzata di realizzazione. La gente si sente presa in giro". Il Comitato cita una serie di opere di cui non si vede la luce, spesso anche a livello di progettazione. A cominciare dall’Ospedale e dalla Sanità. letteralmente azzoppata. "Come facciamo, ad avere fiducia della nostra rinascita, se dopo 8 anni non sono ancora iniziati i lavori del tanto decantato Polo Scolastico di Norcia?" si chiedono. E poi giù a ricordare le strade da rifare, itura da ristrutturare. "Non sono stati ancora ricostruiti i 10 alberghi del nostro Comune. Come si fa a rilanciare l’economia se uno dei suoi perni, il turismo, non può avvalersi dopo 8 anni di queste strutture?" domandano ancora i cittadini, aggiungendo molte strutture pubbliche turistiche e chiedendo che fine abbiano fatto alcune raccolte di fondi. "Invitiamo le autorità a stare vicino alle popolazioni terremotate, ascoltando bisogni e aspirazioni, troppo spesso offuscate dai toni trionfalistici e da cerimonie celebrative di qualche istituzione".