REDAZIONE UMBRIA

Terremoto, l'arte da salvare: via al programma per la ricostruzione

L'annuncio del presidente della Regione Catiuscia Marini

Sono migliaia gli edifici storici e le opere artistiche in pericolo

Perugia, 17 luglio 2017 - Il primo programma in materia di ricostruzione di un consistente patrimonio culturale danneggiato dal terremoto è pronto a partire in Umbria, con a disposizione oltre 20 milioni di euro per 38 chiese (9 milioni) e per 18 opere pubbliche (11 milioni): lo ha annunciato stamani a Perugia la presidente della Regione, Catiuscia Marini.

Entro fine anno tutte le 38 chiese umbre del programma saranno riaperte e restituite alle rispettive comunità, mentre per le altre opere pubbliche le tempistiche cambiano da struttura a struttura. In base a due ordinanze del commissario «potranno partire subito - ha spiegato Marini - i lavori di ricostruzione delle 38 chiese, quasi tutte nel cratere, che non hanno subito danni gravissimi e per questo rapidamente riparabili». Molte di essere hanno ancora i propri beni culturali mobili nel deposito della Regione a Santo Chiodo di Spoleto. Nell'altro programma di primi interventi per opere pubbliche danneggiate dal sisma (undici milioni di euro) rientrano, a Norcia le mura urbiche, il Teatro Civico e San Francesco, e a Spoleto, il complesso del chiostro di San Nicolò.

Nella conferenza stampa (presenti anche l'assessore regionale Fernanda Cecchini, la soprintendente archeologia e coordinatrice dell'Unità di crisi dell'Umbria per il Mibact, Marica Mercalli, il direttore generale della Fondazione Cassa risparmio di Firenze, Gabriele Gori, e Marco Ciatti, direttore dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze) è stato illustrato anche il lavoro ancora in atto, sia a Santo Chiodo sia in alcuni siti dell'area del sisma, dei restauratori beneficiari delle borse di studio messe a disposizione dalla Fondazione Carifirenze sulla base di un accordo con l'Opificio delle Pietre Dure.

Marini ha infine riferito che dalla campagna di donazioni con gli Sms solidali arriveranno in Umbria quattro milioni di euro: la Regione, d'intesa con i sindaci, li destinerà per realizzare 'centri di comunità', dotare le scuole di tecnologie ed altri materiali per la didattica, e infine per il restauro di beni mobili delle chiese.