DANIELE CERVINO
Cronaca

L’Umbria torna a tremare, seconda fortissima scossa di 5.9. Scuole chiuse: la mappa

Gente in strada, scuole chiuse a Perugia, Foligno e Spoleto, a Preci scossa di 3.8. Chiusa la Tre Valli

L’area del terremoto del 24 agosto scorso

Perugia, 26 ottobre 2016 - La terra torna a tremare. Due scosse di terremoto, a distanza di poche ore, mettono in ginocchio l'Umbria. Una prima scossa di 5.4 sulla scala Richter si è verificata alle 19.11; l'altra invece si è sentita alle 21.19, è stata più forte (5.9 di magnitudo) ed è durata anche di più (una ventina di secondi). Tra le due, ci sono state altre 36 scosse di magnitudo superiore a 2.1. Un incubo, con tanta gente che è scesa in strada pur di non dormire in casa. La presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha disposto la chiusura delle scuole

La prima forte scossa di terremoto invece è stata avvertita alle 19.11, l’epicentro è stato localizzato tra le Marche e l’Umbria, precisamente tra Castel Sant’Angelo sul Nera e Preci. La magnitudo rilevata è di 5.4 sulla scala Richter. Il sisma si è prodotto a una profondità di 10 chilometri, quindi molto in superficie, il che ne ha amplificato la percezione. La scossa, durata alcuni secondi, è stata avvertita in una vasta area, fino a Roma, e anche nei Comuni già colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso.

Al momento sono in corso le verifiche da parte della protezione civile.

A causa delle scosse la strada statale 685 delle Tre Valli Umbre è provvisoriamente chiusa in entrambe le direzioni in località Biselli, tra Cerreto di Spoleto e Serravalle, in provincia di Perugia, in seguito alla caduta di alcuni massi. Al momento il transito è consentito ai soli mezzi di soccorso. Lo riferisce un comunicato dell'Anas, il cui personale è sul posto per le operazioni di pulizia del piano viabile e per la verifica delle condizioni di sicurezza.

Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, si è riunito con i tecnici nella sede municipale per decidere il da farsi. «Sì, è stata una scossa molto forte, stiamo valutando con i tecnici il da farsi», ha spiegato. Intanto la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha disposto ai sindaci la chiusura delle scuole nei comuni di Perugia, Terni, Magione, Marsciano, Todi, Città della Pieve, Gualdo Tadino, Narni, Nocera Umbra, Valtopina, Assisi, Foligno, Spello, Bevagna Montefalco Trevi, Sellano, Campello sul Clitunno, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria, Castel Ritaldi, Spoleto, Cerreto di Spoleto, Preci, Norcia, Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco, Poggiodomo, Scheggino, Monteleone di Spoleto Cascia Ferentillo, Polino oltre all'Università di Perugia e all'Università per stranieri di Perugia. Nei restanti Comuni, a scopo cautelativo, i sindaci sono stati invitati a valutare l’eventuale chiusura dei plessi scolastici ricadenti nei propri territori al fine di garantire ogni forma di tutela alla cittadinanza. 

Una seconda forte scossa di magnitudo 5.9, durata una ventina di secondi, è stata sentita in tutta la Regione, ma in realtà in mezza Italia: si è sentita anche ai piani bassi in tutta la Toscana e oltre. Epicentro sempre tra Perugia e Macerata. Su molte zone dell'Umbria in questo momento sta piovendo ma molta la gente è scesa in strada per la paura.  Alle 21,43 una scossa di 3.8 è stata avvertita a Preci.

Erano in riunione nella stanza a Largo Chigi a Roma, del commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, i quattro presidenti delle regioni terremotate, quando hanno chiaramente avvertito la  forte scossa delle 19,15. A  è la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini, che ha annullato tutti gli impegni di domani nella Capitale per rientrare nella sua regione. Durante il viaggio di ritorno, la presidente ha subito chiamato il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, per una prima verifica della situazione. «Al momento della scossa - le ha detto il sindaco - è saltata la corrente. Molta gente è scesa in strada». Al momento, alla presidente Marini non è comunque arrivata alcuna segnalazione di danni rilevanti. 

PRECI - «Per ora non mi risultano vittime, ma non ho certezze, anche se le verifiche sono ancora in corso. A Preci Centro non ci sono stati crolli di edifici, ma lesioni, cedimenti di cornicioni, ma nel complesso le strutture hanno retto. Lo stesso posso dire per Preci Alta e Preci Borgo. Ma le frazioni sono 20". Lo dice il sindaco di Preci Pietro Bellini raggiunto telefonicamente. Anche a Preci le condizioni meteo non sono buone ed "è in atto un temporale. Abbiamo riaperto il centro di prima emergenza già attivato dopo il sisma del 24 agosto, per portare una decina di anziani che vivono soli».

«A Preci la situazione è critica, le due scosse sismiche ci hanno messo in difficoltà, abbiamo messo al sicuro gli anziani - prosegue Bellini a Sky tg24 - Noi stiamo facendo sopralluoghi, abbiamo frazioni a 1400 metri. I danni si sono aggravati negli edifici già lesionati e c'è qualche piccolo crollo».