Tesei, analisi della sconfitta: "Abbiamo comunicato male quanto fatto in cinque anni"

La governatrice uscente si presenta al comitato elettorale per l’esame del voto "Gli umbri hanno scelto in modo diverso. Bandecchi? Non do colpe". Ma qualche partito le rinfaccia di non aver sostituito l’assessore Coletto.

Tesei, analisi della sconfitta: "Abbiamo comunicato male quanto fatto in cinque anni"

La governatrice uscente si presenta al comitato elettorale per l’esame del voto "Gli umbri hanno scelto in modo diverso. Bandecchi? Non do colpe". Ma qualche partito le rinfaccia di non aver sostituito l’assessore Coletto.

"Gli umbri hanno votato in modo diverso. Bene, ne prendiamo atto. Auguro alla nuova presidente di ben governare, nell’interesse dell’Umbria". La ormai ex presidente della Regione Donatella Tesei arriva all’ora di cena nella sede del suo comitato elettorale, in via XX Settembre a Perugia. Ad aspettarla ci sono il leader della Lega, Augusto Marchetti, Franco Zaffini di Fratelli d’Italia, l’ex assessore uscente, Michele Fioroni, il suo capo di Gabinetto, Federico Ricci. I volti sono increduli, segnati dalla sconfitta. Alla stampa provano a rilasciare dichiarazioni intentate all’ottimismo, ma la "scoppola" è notevole, anche per le proporzioni con cui via via è maturata.

"Questa è una bella regione con grandi potenzialità che devono essere effettivamente salvaguardate" ha detto Tesei che con grande sportività non si è negata ai microfoni dei giornalisti. "Ringrazio la mia squadra e il mio staff - ha affermato ancora -, tutti i candidati, nessuno escluso, che hanno fatto una bella campagna elettorale raccontando cosa abbiamo fatto in questi cinque anni difficili per questa regione e quale era il progetto". Mentre fuori qualche auto quando passa davanti al Comitato suona ripetutamente il clacson(in segno di scherno verso gli sconfitti), la ex governatrice spiega di avere sentito anche Matteo Salvini. "Mi ha detto ‘hai fatto il massimo, quello che c’era fare’. "Tutti i partiti hanno dato il massimo - ha detto - per far conoscere anche quello che forse non siamo stati in grado di comunicare bene in questi cinque anni ma quando dopo tre mesi dall’insediamento arriva una valanga come quella del Covid per due anni-due anni e mezzo non riesci nemmeno a comunicare. Abbiamo risolto tanti dossier scontanti trovati sul mio tavolo. Ho lavorato giorno e notte per gli interessi di questa regione ma forse tutto questo non è stato compreso da tutti. Sono assolutamente tranquilla che tutti insieme abbiamo fatto quanto dovevamo fare nell’interesse della comunità". Riguardo all’esito del voto, Tesei ha spiegato di avere pensato che ci fosse "una misura stretta nella competizione. Bandecchi? Non do colpa a questo o a quello".

Eppure le riflessioni sul perché della sconfitta tra i vari esponenti del centrodestra non mancano. Il primo è quello del non aver saputo comunicare quanto fatto in 5 anni e non tanto durante la campagna elettorale. Di sicuro il "referendum" sulla sanità è stato perso. E qui ha pesato molto la narrazione che è emersa: liste d’attesa lunghissime, smantellamento della sanità pubblica, pochi medici. Così come la narrazione di temi su aeroporto o turismo è stata ampiamente positiva, anche se c’erano (e ci sono) diversi problemi. Di sicuro, fa notare qualche dirigente di partito, se al momento opportuno l’assessore Luca Coletto fosse stato sostituito, il risultato poteva essere diverso: ma su questo a Tesei è mancato il coraggio.

Altro tema della sconfitta è stato il termovalorizzatore: nella Media Valle del Tevere, l’ipotesi che circola che l’impianto possa essere realizzato in quell’area, ha fatto perdere consensi al centrodestra. E infine – ma non per ultimo, anzi – c’è il fattore Bandecchi: a conti fatti il suo ingresso nella coalizione della Tesei ha pesato negativamente. A Terni la bassa affluenza alle urne è stata causata proprio dalla scelta del popolo di centrodestra di non andare a votare. Non a caso la Tesei ha saputo di quell’intesa dai giornali, a giochi fatti. Lo avevano deciso i vertici nazionali di FdI, FI e Lega. E anche loro dovrebbero assumersi la responsabilità della sconfitta.

Michele Nucci