SARA MINCIARONI
Cronaca

Tombe etrusche a Città della Pieve. San Donnino di ’interesse nazionale’

La Soprintendenza avvia il procedimento per l’area dei Pulfna. "Tutelare gli scavi e i reperti"

Uno dei reperti etruschi trovati nell’area archeologica di Città della Pieve: alcuni sono esposti nel Museo civico diocesano

Uno dei reperti etruschi trovati nell’area archeologica di Città della Pieve: alcuni sono esposti nel Museo civico diocesano

Una buona notizia per l’area archeologica di San Donnino: il luogo che ha riportato alla luce la Tomba di Laris diventerà di interesse nazionale. Lo rende noto il Comune di Città della Pieve spiegando che la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, con un provvedimento datato 18 febbraio, ha comunicato l’avvio del procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale particolarmente importante, in base al Codice dei beni culturali, dell’area di San Donnino Basso.

Tutto è collegato alla ormai storica scoperta fortuita del 2015 quando venne alla luce la tomba a camera dromos della famiglia di notabili locali dei Pulfna, i cui materiali lapidei, di scavo, e le urne sono già ad oggi depositati presso il Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi di Città della Pieve. E soprattutto va tenuto in considerazione del recente sequestro, da parte del Reparto Operativo del Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, di un nucleo di reperti etruschi di straordinario interesse storico e archeologico, localizzati proprio nell’area in questione, a breve distanza dalla richiamata tomba rinvenuta nel 2015. Oggi la comunicazione, di avvio del procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale particolarmente importante, da parte della Soprintendenza comporta, l’applicazione immediata, in via cautelare, di tutte le disposizioni di tutela previste di cui al Capo II (Vigilanza e ispezione), alla Sezione I (Misure di protezione) del Capo III (Protezione e conservazione) e alla Sezione I (alienazione e altri modi di trasmissione) del Capo IV (Circolazione in ambito nazionale), del Titolo I (Tutela) della Parte seconda (Beni culturali) del Codice dei beni culturali. Sul rispetto di tali disposizioni è incaricata a vigilare la Soprintendenza.

In sostanza, con il provvedimento, sono adottate tutte le necessarie cautele al fine di preservare l’interesse pubblico dei beni e si avvia a valutazione la possibilità che in loco sopravviva ancora quasi intatto un importante segmento del territorio etrusco, sottoposto al controllo di un unico nucleo familiare gentilizio di ascendenza chiusina, in un settore strategico del distretto etrusco interno, gravitante sui bacini del Tevere, del Paglia e del Chiana, nel cruciale periodo di ridefinizione degli equilibri tra la sfera etrusca e Roma.