ALESSANDRO ORFEI
Cronaca

Topino, analisi della sorgente. Gli esperti raccomandano:: "Diminuire subito i prelievi"

La conclusione dello studio sulle acque di Nocera Umbra e sul fiume di Foligno. Verificato lo stato di salute ad oggi e in proiezione futura.

Il fiume Topino

Il fiume Topino

I prelievi dalla sorgente del Topino vanno diminuiti. È la conclusione a cui arriva lo studio “Le acque di Nocera Umbra e il Topino, da oggi al 2050“, commissionato dal Comune di Nocera Umbra e da quello di Foligno, in relazione all’imminente rinnovo delle concessioni per i prelievi da questa sorgente, che alimenta mezza provincia di Perugia. Lo studio, realizzato dal professor Mauro Guglielmin, dell’Università degli Studi dell’Insubria, è stato presentato nei giorni scorsi e prende a riferimento lo stato di salute odierno del fiume, proiettandolo in uno scenario che si conclude al 2050.

Nelle conclusioni si legge che "considerato che il 2023/2024 non è stato un anno critico ma medio e considerato lo scenario usato che è il più benevolo, la disponibilità idrica del prossimo futuro è prevista del 7,5 per cento in meno di quella odierna e ciò è da considerarsi una stima minima del problema. Il deficit idrico previsto – continua lo studio – sarà più forte nel tratto intermedio del bacino e nei mesi di giugno, luglio e agosto potrà superare il 30 per cento rispetto all’attuale, a causa soprattutto dell’aumento dell’evapotraspirazione".

E poi continua: "Le condizioni ecologiche del Topino sono da buone a ottime nel tratto alto e intermedio e da buone a sufficienti nel tratto inferiore, ma in un anno medio e non critico, inoltre nella parte terminale, in riferimento al Piano tutela delle acque del 2016, il minimo flusso ecologico non è raggiunto nel settembre 2024. Nel tratto tra Foligno e Bevagna si registrano perdite di portata importanti, non prevedibili per cause naturali. La sorgente del Centino è risultato avere una portata molto modesta non sfruttabile ai fini idropotabili o industriali, mentre la Sorgente Bagnara ha denotato periodi di forte magra e di forte prelievo nonostante la falda freatica del Fosso".

Nello specifico, tra le conclusioni si chiede: "Riduzione del prelievo, diminuzione delle perdite, implementazione e proseguimento del monitoraggio, mitigazione dell’evapotraspirazione con interventi naturalistico-agro-forestali e l’aumento della ritenzione idrica nei suoli".