SOFIA COLETTI
Cronaca

Torna il Festival del Giornalismo. Perugia capitale mondiale tra informazione e attualità

Seicento speaker in oltre 200 incontri nell’acropoli da mercoledì 17 a domenica 21 aprile "Sarà l’edizione più internazionale di sempre", dicono Arianna Ciccone e Chris Potter .

Torna il Festival del Giornalismo. Perugia capitale mondiale tra informazione e attualità

Cinque giorni per confermare Perugia capitale globale dell’informazione e dell’attualità. Sempre più evento indiscusso e travolgente, attento alle voci, ai fermenti e alle tensioni del mondo, torna per la diciottesima edizione il “Festival Internazionale del Giornalismo“: si terrà nell’acropoli da mercoledì 17 a domenica 21 aprile con un cartellone ricchissimo e vorticoso, scandito da quasi 600 speaker (tre non si possono ancora dire per ragioni di sicurezza) provenienti da tutto il mondo che si alterneranno in più di 200 eventi a ingresso libero e in diretta streaming, per parlare di guerre, elezioni, media in esilio, intelligenza artificiale, crisi climatica, donne e tanto altro ancora.

"Sarà l’edizione più internazionale di sempre, grazie alla quantità impressionante di importanti proposte arrivate nella fase organizzativa" hanno detto con orgoglio gli ideatori e direttori Arianna Ciccone e Chris Potter. Ieri hanno presentato all’Hotel Brufani il cartellone di un festival "che a 18 anni è ancora in fase di crescita e cambiamento. E questo è un ottimo segnale". Al loro fianco la presidente della Regione Donatella Tesei e il sindaco Andrea Romizi. "In questi anni – dice Ciccone – ci hanno sostenuto, rispettando l’indipendenza del festival e delle nostre decisioni contenutistiche".

Il cartellone, allora. Si riparte dalle guerre: dall’Europa, alla Russia e al Medio-Oriente, con firme del giornalismo internazionale e testimonianze dirette degli inviati. "Stiamo assistendo a una vera e propria disumanizzazione, è questo uno degli approcci con cui analizzeremo quello che sta accadendo tra Israeliani e Palestinesi" dice Ciccone che anche stavolta, "come con l’invasione della Russia in Ucraina", prende posizione. "Liberate gli ostaggi e cessate il fuoco è la posizione che sarà rispettata dal Festival". Per parlarne saranno a Perugia, tra gli altri, il fotoreporter palestinese Motaz Azaiza, rappresentanti di Haaretz, quotidiano progressista in Israele, in una doppia prospettiva ebraica e palestinese e Francesca Mannocchi, autrice di video-reportage e documentari. Partendo dalla morte di Navalny, si parlerà di repressione in Russia, ma anche in Iran e in Afghanistan. Tra gli incontri, Paolo Giordano e Cecilia Sala, una conversazione tra Roberto Saviano e Barbara Serra e poi il ritorno di Zerocalcare e del suo giornalismo a fumetti, Federica Sciarelli con il format di “Chi l’ha visto?“, Lucia Annunziata, Vincenzo Schettini, Marco Damilano, Vera Gheno. Si discuterà di elezioni (nel 2024 metà della popolazione mondiale andrà al voto), di cambiamento climatico e intelligenza artificiale, di diversity e donne tra patriarcato, femminicidi, stereotipi, parità e diritti. Senza dimenticare, aggiunge Potter, le decine di incontri “off“ che si svolgono a Perugia nei giorni del Festival.