SOFIA COLETTI
Cronaca

Torna il Festival Le meraviglie del Due Mondi

Oltre sessanta spettacoli a Spoleto dal 23 giugno al 9 luglio. Musica, danza e teatro secondo Monique Veaute. La novità è l’opera

Torna il Festival Le meraviglie del Due Mondi

Torna il Festival Le meraviglie del Due Mondi

di Sofia Coletti

Nel segno della contaminazione tra le arti, sul filo rosso degli animali, della natura e delle metamorfosi torna in tutta la sua sontuosità e ricchezza il Festival dei Due Mondi. L’edizione numero 66, presentata a Roma, al Ministero della cultura, è un inno alla creatività nelle sue mille espressioni: dal 23 giugno al 9 luglio Spoleto si consacra crocevia internazionale della cultura contemporanea con più di 60 spettacoli in 11 sedi, prime nazionali e assolute e più di 500 artisti di oltre 30 compagnie

E’ la direttrice artistica Monique Veaute, orgogliosa ed entusiasta, a raccontare un cartellone vorticoso che riprende l’eredità del maestro Menotti. "Ho ridato la piazza centrale alla musica, ovviamente insieme a teatro e danza". La prima novità è il ritorno dell’opera con “Pelleas et Melisande“ di Claude Debussy con la firma di Ivan Fisher in un allestimento visionario che stravolge le regole e porta tutti sul palcoscenico: il cast di cantanti, la Budapest Festival Orchestra e lo stesso Fischer, direttore e regista con Marco Gandini. L’altra orchestra residente, quella dell’Accademia di Santa Cecilia apre e chiude il Due Mondi. Il concerto inaugurale in Piazza Duomo sarà diretto da Jakub Hrůša in un programma dedicato a Leoš Janáček, quello finale sarà sulle note di Mahler, sul podio Antonio Pappano (foto sotto). Nel concerto d’apertura Hrůša presenterà una personale Suite da “La piccola volpe“. "Da qui – dice Veaute – abbiamo capito che ci sono centinaia di opere dedicate agli animali". E il rapporto tra l’uomo, la natura e le altre specie viventi darà il timbro al programma. A partire dai concerti di mezzogiorno con la Budapest Orchestra e l’Orchestra da Camera di Perugia nel ciclo “MusicAnimalia“.

Il Festival punta ancora sul teatro musicale: il ciclo di Lieder “Harawi“ di Messiaen ispira la regista Silvia Costa ("una giovane da tenere d’occhio") mentre Laetitia Casta (foto sopra) sarà protagonista di “Clara Haskil“, la storia della geniale pianista rumena ed ebrea. "A Spoleto avremo musica a 360 gradi" ribadisce Monique Veaute: ed ecco le grandi voci di Rhiannon Giddens – cantante e polistrumentista che rafforza la collaborazione con Umbria Jazz – e di Imany, l’elettronica di Max Cooper, il virtuosismo di Cameron Carpenter all’organo con le opere di Bach ("un concerto ad Assisi, in collaborazione con i Frati), Lonnie Holley con il duo Nelson Patton. Il teatro guarda all’Italia: Alessandro Baricco debutta con l’anteprima di “Tucidide. Atene contro Melo“, con Stefania Rocca e Valeria Solarino, sulle musiche di Giovanni Sollima, Enrico Melozzi e dei 100 cellos. Torna Leonardo Lidi con “Zio Vanja“, nella seconda tappa della trilogia su Cechov prodotta dal Teatro Stabile dell’Umbria, Antonio Latella dirige gli allievi dell’Accademia Silvio d’Amico, Luca Marinelli affronta la regia e con Fabian Jung si interroga sulla scimmia di Kafka. Silvio Orlando sarà protagonista di “Ciarlatani“ di Pablo Remon ("Siamo quattro attori per venti personaggi per una riflessione sull’ossessione del successo e sull’uomo, l’animale più pericoloso"). E poi Sergio Blanco con la sua “Divina Invención“.

E poi la danza, anche questa a 360 gradi. Torna dopo 10 anni Benjamin Millepied, coreografo e interprete di “Unstill life“ con il pianista Alexandre Tharaud, accanto alle nuove produzioni di Sharon Eyal – Gai Behar, “Into the Hairy“ con i costumi Christian Dior Couture, e di Marie Chouinard con “M“. E poi l’etoile Fernando Montano in “Buena ventura“ e l’irriverente duo Jonas&Lander.

Da segnalare l’incontro con lo scienziato Stefano Mancuso e il progetto “Tutto è numero“ su musica e matematica della Fondazione Carla Fendi, main sponsor, che assegnerà anche un premio. Tantissime le iniziative collaterali, dalla Rai per il sociale al progetto Mahler and LeWitt Studios e ai concerti Monini in Casa Menotti.