Tra architettura e futuro. Gran finale per “Seed“

Il festival internazionale si chiude oggi all’Auditorium San Francesco al Prato. Artisti, scienziati e designer a confronto. Attesi La Pietra, Toshiko Mori e Jan Gehl.

Tra architettura e futuro. Gran finale per “Seed“

Il curatore Andrea Margaritelli sul palco con alcuni studenti

Grandi nomi per la giornata finale di “Seed - Design actions for the future“. Il festival internazionale dedicato all’incontro tra arti, saperi e discipline, per costruire il futuro del pianeta si chiude oggi all’Auditorium San Francesco al Prato, sempre con la sua anima interdisciplinare che unisce fisica, scienza, geopolitica, architettura e design.

Il programma degli incontri si apre stamni alle 10 con il panel “Balancing the Unbalanced” con Sandra D’Urzo, architetta e rappresentante della Croce Rossa, Luca Bonifacio di Hope and Space, Raul Pantaleo di Tam Associati, Alessio Battistella del Politecnico di Milano e Paolo Verducci dell’Università di Perugia che parleranno di architettura umanitaria, di supporto tecnico e metodologico su questioni abitative per paesi e popolazioni in situazioni di pre e post-disastro. Con l’occasione, all’ingresso di San Francesco al Prato i visitatori troveranno “H7 Shelter”, prototipo realizzato in autocostruzione con un innovativo sistema di prefabbricazione leggera, progettato per rispondere alle emergenze umanitarie. Alle 11 grande attesa per Ugo La Pietra, architetto, artista, designer in dialogo con il critico d’arte Marco Tonelli per parlare di “Natura/Utopia. Abitare la città”.

Si riparte nel pomeriggio alle 15.45 con l’architetto, critico e curatore Luca Molinari: partendo dal suo libro “Stanze. Abitare il desiderio” si addentrerà nella dimensione intima degli ambienti che compongono le case, mentre, dall’altra parte della soglia, Antonio Brunori, dottore forestale e segretario Pefc, inviterà l’ascoltatore a immaginare quegli stessi ambienti in natura.

A seguire Annalisa Metta con una nuova visione del paesaggio, Alexander Römer su di “Architettura della convivialità” (alle 17) e Raul Pantaleo.

Da non perdere la lecture di Toshiko Mori, architetta e docente alla Harvard Graduate School of Design e la chiusura del festival, alle 19.45, con l’architetto, professore e ricercatore danese, Jan Gehl, 88 anni, pioniere della progettazione di “città vivibili”: con l’intervento “Learning from Italy”. La serata continuerà fino a mezzanotte con cibo e musica nello spazio “Extra Seed”.