Traballa il sistema dell’indotto Ast: "Problema che è stato ignorato"

Confartigianato denuncia l’eccessiva riduzione dei pagamenti alle ditte locali e la loro marginalizzazione

Traballa il sistema dell’indotto Ast: "Problema che è stato ignorato"

Rsu Cgil: «In due anni persi 250 posti»

"Nessun passo avanti sull’accordo di programma per Ast, mentre il problema dell’indotto delle imprese ternane non è stato considerato". Lo denuncia Confartigianato Terni all’esito dell’incontro ’flop’ dal ministro Urso, mercoledì scorso. "L’indotto Ast ha una grande rilevanza, anche occupazionale, e quindi va tutelato e promosso affinché l’intero polo siderurgico possa essere competitivo – sottolinea l’associazione che nelle scorse settimane aveva lamentato la scarsa attenzione politica sull’accordo di programma, che resta di fatto mancato – . Anzi questo prolungato stallo ci risulta aver favorito rapporti con le imprese dell’indotto eccessivamente orientati alla riduzione dei costi, anche correndo consapevolmente il rischio di ridurre o addirittura espellere imprese locali dal polo siderurgico, dissolvendo un patrimonio di competenze, prassi operative sicure e omogenee e attenzione alla qualità del prodotto finale che non sarà facile recuperare e che è indispensabile per affrontare la nuova positiva fase che, auspichiamo, si apra con la sottoscrizione dell’accordo di programma". "Riguardo i risultati dell’incontro molte sono le preoccupazioni e le perplessità, perché in esso non si sono registrati passi in avanti sostanziali rispetto all’obiettivo della sottoscrizione dell’accordo – aggiunge Confartigianato, presieduta da Mauro Franceschini – Al contrario è arrivata l’ufficializzazione che una ipotetica soluzione strutturale del nodo delle tariffe energetiche, questione posta come condizione da Arvedi Ast per l’accordo, non sarà possibile prima del 2029. Non potendo né Ast, né il territorio attendere così a lungo, a questo punto la firma dell’accordo con il connesso sblocco dei 700 milioni di parte privata e 300 milioni di parte pubblica è completamente rimessa all’impegno assunto dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a trovare una soluzione ponte sulle tariffe energetiche, per la quale però non ci sono né anticipazioni, né certezze".

L’indotto Ast occupa circa 1500 lavoratori e annovera 400 ditte. "Dall’acquisizione di Arvedi, ormai due anni fa, abbiamo perso tra i lavoratori indiretti circa 250 posti di lavoro" denunciavano ad aprile scorso le Rsu Cgil.

Ste.Cin.