
Otto mesi di reclusione e 5 mila euro di ammenda, oltre al pagamento delle spese processuali. Il giudice monocratico Alessandra Grimaccia ha dichiarato colpevoli Stefania Chiavini e Renzo Gatti, rispettivamente amministratori della Ecolife e della Raeegest di Gualdo Tadino nell’ambito del primo filone di inchiesta che li ha visti coinvolti nella gestione e traffico illecito di rifiuti, in particolare parti di frigoriferi. La condanna è relativa al sequestro che venne effettuato nel capannone intestato ad una delle due società e in uso all’altra nel novembre del 2016. Poi l’indagine è proseguita ed ha portato ad ulteriori fascicoli e procedimenti sfociati anche all’emissione di misure cautelari (ai domiciliari la Chiavini ed in carcere Gatti) sempre relativi al business-rifiuti. Nel primo blitz i carabinieri del Noe guidati da Francesco Motta trovarono un vero e proprio cimitero dell’elettronica. Misero i sigilli a ingenti quantitativi di rifiuti che secondo l’accusa - confermato dalla sentenza di primo grado - erano gestiti "fuori legge". Vennero sequestrati 220 tonnellate di rifiuti in plastica e gomma e 23 cassoni scarrabili contenenti rifiuti del tipo monitor, computer, tv fuori uso, nonché poliuretano e plastica e elettrodomestici in disuso oltre a imballaggi di carta e cartone. Il tutto collocato all’interno di un capannone in uso alla società Ecolife srl, nella zona industriale nord di Gualdo e nei piazzali esterni al capannone. Secondo quanto ricostruito dai militari la ditta non era in possesso della regolare autorizzazione al trattamento di materiali pericolosi. Per gli inquirenti è dunque emerso un quadro per il quale i rifiuti venivano recuperati da un’altra azienda e quindi ceduti alla Ecolife invece di finire nell’impianto a cui erano effettivamente destinati. "In conclusione i due imputati - scrive il giudice - hanno entrambi concorso nell’attività di gestione di rifiuti non autorizzata poiché la ditta Ecolife (nelle persone della Chiavini e di Gatti), presso la quale sono stati rinvenuti i rifiuti della Raeegest priva della necessaria autorizzazione". Gatti è difeso dagli avvocati Fratini e Rondoni.