REDAZIONE UMBRIA

Tragedia: malore fatale a ventiquattro anni

Il papà: "Era il ritratto della salute". Città e mondo del calcio sconvolti per la morte di Lorenzo. Tredici giorni fa il vaccino anti-Covid

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"Non abbiamo parole, vogliamo ricordarti così. Ciao Lorenzo", è il post della Polisportiva Campitello a corredo di una foto in cui il giovane portiere, 24 anni, rinvia un pallone. Il cuore di Lorenzo Scorteccia, portiere del Campitello e prima ancora di tante squadre dilettantistiche di Terni e dell’ Umbria, ha cessato di battere mercoledì sera nella casa di famiglia. Una tragedia terribile.

Un malore che non gli ha lasciato scampo e che sconvolge la comunità, gettando i parenti nel dolore più straziante. Sarà l’autopsia disposta probabilmente dalla magistratura a chiarire le cause del decesso, ma non è in discussione il malore comparso all’improvviso mercoledì sera dopo una partita a padel e prima di incontrare gli amici. Lorenzo è stato ritrovato in bagno privo di vita. Inutile ogni tipo di soccorso. "Era il ritratto della salute – racconta nel dolore il papà Andrea –, faceva una vita da salutista. Credo alla sua età ce ne siano pochi. Niente fumo, né alcol e mai neppure in discoteca. Basta chiederlo a tutte le società dove ha giocato a calcio e alle varie rappresentative a cui ha preso parte".

Lorenzo si era anche sottoposto al vaccino anti-Covid, lo scorso 5 giugno. Esprimono cordoglio per una morte assurda tante società ternane e umbre del calcio dilettantistico, oltre alla Ternana Calcio con il presidente Stefano Bandecchi e il vice Paolo Tagliavento. Tra le tante, l’asd Montefranco: "Avversari in campo, uniti al vostro dolore per questa assurda tragedia. Un abbraccio fortissimo a tutti voi e un pensiero speciale alla sua famiglia e a tutti quelli che gli vogliono bene". L’asd Cannara: "Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e alla società". Sconforto massimo anche all’asd Tiber: "Piangiamo insieme a voi la perdita di una vita giovane, un ragazzo che idealmente indossava le centomila maglie di questo nostro magnifico sport.

Vorremmo che il nostro abbraccio potesse raggiungere i suoi cari, i suoi amici, i suoi compagni di squadra e tutti quelli che lo hanno conosciuto". Poi tra i tanti post di solidarietà e cordoglio, uno balza repentinamente agli occhi, ma allo stesso tempo anche alla testa, allo stomaco e al cuore. "Ciao amore di papà – c’è scritto –, proteggimi da lassu’". Con cinque cuori rossi.

Stefano Cinaglia

Annalisa Angelici