Investita da un’auto sulle strisce pedonali, muore a 86 anni

Perugia, il terribile incidente lungo via Settevalli. Il conducente, che ha prestato i primi soccorsi alla donna, è risultato negativo agli accertamenti per l’assunzione di alcol e droghe

Tragedia senza fine. Investita da un’auto sulle strisce pedonali. Muore a 86 anni

Ambulanza (foto di repertorio)

Perugia, 23 settembre 2024 – Stava attraversando la strada sulle strisce, nella parte alta di via Settevalli, e tornava presumibilmente a casa, a Madonna Alta, quando è stata centrata da un’auto. È morta praticamente sul colpo l’anziana, 88 anni, colpita dalla vettura il cui conducente, secondo quanto ricostruito dalla polizia locale, non si sarebbe accorto del suo passaggio, non riuscendo, di conseguenza, a evitare l’impatto.

L’incidente si è verificato intorno alle 18.30, quando ancora c’era un po’ di luce a rischiarare la strada. Saranno gli accertamenti della polizia locale a chiarire la dinamica della tragedia. Numerose anche le testimonianze. L’autista dell’auto, che si è fermato e ha prestato i primi soccorsi alla poveretta mentre venivano allertati 118 e forze dell’ordine, è stato sottoposto a dei test preliminari per accertare l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti o di alcol ed è risultato negativo in entrambi i casi. Il conducente potrebbe essere indagato per omicidio stradale.

Si allunga la striscia di drammatici incidenti in una settimana particolarmente funesta, iniziata con il dramma di Sant’Andrea delle Fratte, nel quale ha perso la vita un bambino di sette anni, proseguendo per il terribile schianto a Passignano sul Trasimeno, dove ha perso la vita un ciclista residente in Toscana. Come noto, in via delle Fratte, nel cuore della zona artigiana di Sant’Andrea, il bambino è morto investito dal van condotto dal padre, dopo essere sceso, o caduto accidentalmente, dal mezzo. Due testimoni avallerebbero la prima ipotesi, sostenendo che il piccolo sarebbe caduto in un secondo momento, forse inciampando nel piazzale vicino al capannone del padre. Attimi che non hanno permesso all’uomo di accorgersi del figlio, né agli altri occupanti, la madre e i fratelli, di rendersi conto che il bambino non si trovava più al suo posto.