"È un onore poterla intervistare nel giorno dell’inaugurazione del Museo “Gli Errori Inutili“. Lei ha studiato nella mia stessa scuola, giusto?"
"Sì, anch’io ho frequentato la scuola di Pistrino ed è proprio lì che ho iniziato a sognare un mondo diverso, grazie ad un Campionato di Giornalismo tra scuole che ha cambiato la mia vita e quella di tanti altri bambini".
Come è nata l’idea del museo? "Dal desiderio di non dimenticare gli errori del passato, ma di trasformarli in insegnamenti per il futuro. Ho imparato a riflettere su come piccoli gesti abbiano il potere di cambiare il mondo. Il nostro movimento ha ispirato tante persone, raccolto testimonianze, ricordi e materiali per costruire questo museo".
Qual è la stanza del museo che la emoziona di più?
"La sala del Mare di Plastica ha un impatto fortissimo su di me".
Nel nostro tempo, questi errori sembrano incredibili. Ma come avete fatto a far cambiare le cose?
"Abbiamo iniziato con piccoli passi: ridurre gli sprechi, sensibilizzare le persone. Ogni voce, soprattutto quella di un bambino, ha il potere di fare la differenza. Abbiamo imparato a lavorare insieme e a non arrenderci, per questo possiamo raccontare un futuro migliore".
C’è un messaggio che vuole lasciare ai bambini del futuro?
"Sì, ricordate di guardare sempre il mondo con occhi curiosi e non abbiate paura di cambiare ciò che non funziona. Il futuro è nelle vostre mani!"