Il lago Trasimeno nell’estate 2024 ha visto ridurre del 40% la piovosità, con relativa diminuzione dei livelli delle falde e delle portate delle sorgenti, inferiori ai valori medi. Lo ha ricordato ieri Legambiente, in occasione della Giornata mondiale delle Zone Umide, nel lungo elenco di zone a rischio siccità chiedendo al Governo un serio impegno non solo nella messa a punto di risorse economiche e interventi su prevenzione, mitigazione e adattamento alla crisi climatica, ma anche nella protezione e nel ripristino degli ecosistemi acquatici e delle zone umide.
Ma nel giorno dedicato alle aree direttamente interessate dalla presenza di acqua è circolato anche l’esito dello studio commissionato dalla Regione Umbria all’Università (anticipato da Umbria24) sulla compatibilità tra l’acqua della diga di Montedoglio e quella del Trasimeno per una eventuale immissione diretta. Non è stata una grossa sorpresa per gli esperti rilevare che le due acque non presentano elementi di incompatibilità, quello che invece è emerso - e che era stato anticipato nei mesi scorsi - è che il pesce siluro rappresenta il problema da superare prima dell’immissione dell’acqua dalla diga di Montedoglio al bacino del Trasimeno. Non si può rischiare che le larve del pesce, ampiamente diffuso nella diga toscana, finiscano nell’ecosistema del lago. Problema che potrebbe essere gestito con un sistema di filtraggio. I risultati dello studio dovranno essere accompagnati dalle prime valutazioni, con l’auspicio che possano fornire indicazioni per una prima fase sperimentale.
L’ipotesi che era seguita all’accordo dello scorso settembre tra la Regione Umbria e la Toscana prevedeva il trasferimento di un volume annuo tra i 10 e i 15 milioni di metri cubi annui dall’invaso al lago, che potrebbe avvenire in periodi di precipitazioni intense e che necessitano il rilascio dell’acqua in eccesso dalla diga oppure a primavera, sempre per il volume in eccesso. Se fattibile, tale apporto potrebbe assicurare un incremento annuo significativo del livello medio del lago. Con gli attuali impianti servirebbero circa 120 giorni per trasferire i 10 milioni di metri cubi di acqua, cosa che potrebbe avvenire sul fosso Paganico a nord di Castiglione del Lago. Anche questo argomento sarà sicuramente sul tavolo dell’incontro tra l’assessore regionale Simona Meloni e il Commissario straordinario per la siccità Nicola Dell’Acqua.