Trasimeno, l’acqua a 30° fa morire i pesci

Il caldo record minaccia le produzioni ittiche di laghi e lagune in Italia, con temperature oltre i trenta gradi che mettono a rischio le specie autoctone. La moria di pesci al Lago Trasimeno preoccupa le autorità locali che chiedono interventi urgenti per proteggere l'ambiente e la salute pubblica.

Trasimeno, l’acqua a 30° fa morire i pesci

Trasimeno, l’acqua a 30° fa morire i pesci

CASTIGLIONE DEL LAGO – Il caldo record di questi giorni minaccia le produzioni ittiche di lagune, stagni e laghi. A lanciare l’allarme è Fedagripesca-Confcooperative, che indica i problemi lungo la penisola. Il surriscaldamento delle acque con temperatura oltre i trenta gradi mette a rischio le specie di pesci autoctone. Anche sul Lago Trasimeno preoccupa la temperatura registrata di 29,6 gradi. "Non possiamo porre rimedio agli eventi climatici in atto ma dobbiamo fare il possibile per contenere i danni e quindi prendersi cura di laghi, lagune e stagni, con interventi di manutenzione periodici e non inseguire sempre le emergenze. I pescatori troppo spesso si trovano a dover combattere da soli questa battaglia con gesti quotidiani e concreti come ripulire le acque dalle alghe prima di iniziare a pescare. Ma questo non può più bastare", fa sapere il vicepresidente nazionale di Fedagripesca-Confcooperative, Paolo Tiozzo. Ma intanto al Trasimeno la moria di pesci è già in atto, si tratta in particolare – come spiegato ieri da La Nazione - il caldo e l’abbassamento del livello dell’acqua del Trasimeno stanno causando come in ogni stagione estiva la moria dei pesci di fondale, in particolare della specie carassio. I Comuni corrono ai ripari chiedendo l’intervento dell’Unione dei Comuni per mitigare almeno gli effetti collaterali della presenza dei pesci morti lungo le sponde. Ordinanze sono state emesse negli ultimi giorni dai sindaci di Castiglione del Lago e Magione. Il primo scrive che "recenti rilevazioni hanno evidenziato la presenza di numerose carcasse di carassio lungo le rive del lago riconducibile sia alla carenza d’acqua che alla conseguente carenza di ossigeno nell’acqua del Lago Trasimeno" e che "la situazione richiede interventi urgenti a tutela del benessere e della salute pubblica".